Macchinario sotto sequestro e fascicolo con iscrizione tecnica ad indagato del titolare dell’azienda. Procedura giudiziaria che è diretta conseguenza della tragica morte di Naceur Nassor, avvenuta venerdì alla Profilumbra di Valfabbrica. Il 55enne schiacciato da un gigantesco rotolo di acciaio a pochi minuti dall’inizio del suo turno era il presidente della Moschea di Gubbio. Profondo cordoglio è stato espresso ieri dal presidente della Federazione islamica dell’Umbria Chafiq El Oqayly. Mentre questa mattina, nel reparto di anatomopatologia del Santa Maria della Misericordia di Perugia, è stata eseguita l’autopsia sul corpo dell’uomo, a quanto si apprende le intenzioni della moglie e del fratello di Nassor sono quelle di trasferire la salma in Marocco, sua terra d’origine.
La comunità marocchina ed islamica per la quale l’uomo tanto si era speso, si è stretta ai 3 figli, un maschio di 17 anni, una bambina di 14 ed una femmina più grande, ormai maggiorenne. «Siamo sconvolti per questa tragedia – commenta Chafiq El Oqayly -, era un come un fratello per me e un grande punto di riferimento per l’integrazione». Saranno gli uomini dell’Asl dipartimento prevenzione e sicurezza sul lavoro, insieme ai carabinieri della compagnia di Assisi coordinati dal maggiore Marco Vetrulli, a stabilire se – come sembrerebbe dai primi rilievi – la tragedia che si è consumata nella grande azienda di profilati è stata frutto di una distrazione, di una manovra impropria oppure di un guasto al macchinario.