Mondo dell’enologia in lutto per la scomparsa di uno dei suoi personaggi più apprezzati a livello internazionale. Si è spento questa notte, all’età di 80 anni, Alvaro Palini, ‘il sarto- cantiniere’ considerato il padre del ‘Sagrantino moderno’.
La sua storia è già di per sé un’avventura che meriterebbe di essere narrata in un libro. Il giovane Alvaro partì da Bevagna, come sarto, ed andò in Francia: negli anni a cavallo tra i ’60 ed i’70 divenne uno degli stilisti più apprezzati di Parigi. All’apice del successo, insieme all’artista Franklin Shaumin creò il prestigioso marchio Sisley.
Ma l’altra sua grande passione, era quella del vino e della vinificazione, appresa proprio in Francia dove era abituato a bere i migliori vini del mondo. Alvaro era rimasto molto legato alla famiglia Adanti di Bevagna, ma il primo vino che il neofita Domenico Adanti, gli portò in assaggio a Parigi, venne gettato dal sarto direttamente nel lavandino. C’erano spesso ‘scambi di opinione’ tra i due, quelli veraci di quando si è legati da grande amicizia e dalla stessa passione. Alla fine, si narra, Domenico Adanti sbottò, sino a dirgli: ‘allora provaci tu a farlo’.
Era il 1970 e la famiglia Adanti acquistò dei terreni in Bevagna, per farvi il Sagrantino, ed il sarto-cantiere accettò la ‘sfida’ dell’amico. Intuendone le potenzialità, Alvaro Palini iniziò una sperimentazione empirica sulla conduzione del vitigno, e sull’affinamento del vino: i risultati di quel suo lavoro sono ora patrimonio comune, e dell’intero mondo dell’enologia. Il Sagrantino entrò cosi nell’età moderna, proprio quando Domenico Adanti si affidò ad Alvaro Palini come capo cantiniere della tenuta d’Arquata.
La sua arte e la sua passione, restano ora nelle mani e nell’anima del figlio Daniele Palini, che ancora oggi segue la cantina Adanti. Numerosi i riconoscimenti nazionali ed internazionali, di lui si occuparono giornali e testate dei cinque continenti.
Sabato 3 febbraio alle 14.30 alla Chiesa di San Francesco di Bevagna, si svolgeranno i funerali. In alto i calici alla memoria dell’indimenticabile sarto-cantiniere. Come dicevano gli amici: ‘chapeau monsieur Alvaro’