E’ morto Luis Enrique Bacalov, più noto al grande pubblico per il premio Oscar vinto nel 1996 per la colonna sonora de Il postino, ultimo film di Massimo Troisi. Aveva 84 anni ed era nato a San Martin, in Argentina, il 30 agosto 1933, viveva dal 1959 in Italia, ed è stato naturalizzato italiano.
Bacalov è deceduto ieri, 15 novembre, all’ospedale San Filippo Neri di Roma dov’era stato ricoverato nei giorni scorsi a causa di un’ischemia.
Ma per gli addetti ai lavori Bacalov era un nome conosciuto per essere stato arrangiatore per Claudio Villa e Milva, oltre che per Nico Fidenco, Rita Pavone, Umberto Bindi e Gianni Morandi. Formò un sodalizio compositivo con Sergio Endrigo che durò vent’anni, concluso purtroppo con un lite.
Nel 2003 la corte di appello civile di Roma condannò il compositore per aver copiato il tema de Il postino da Nelle mie notti di Endrigo. La vicenda si concluse con una conciliazione economica. Bacalov firmò le colonne sonore di diversi film western e polizieschi. Lavorò per Fellini, Pasolini, Damiani, Scola, Rosi. Quentin Tarantino ha riutilizzato sue musiche per Kill Bill e Django unchained.
Bacalov è stato anche molto amato in Umbria e la sua ultima volta nella nostra regione fu nel 2015 a Spoleto in occasione del Festival dei Due Mondi che lo invitò a presentare al pubblico festivaliero il suo ultimo progetto “3Piano Generations”, con la partecipazione degli straordinari Rita Marcotulli e Alberto Pizzo nel ruolo di “comprimari di lusso” del Maestro. Di quello spettacolo, Spoleto serba un ricordo a tinte accese, tenutosi al Teatro Romano davanti a più di 600 spettatori e con un vento che spazzava ogni cosa, spartiti compresi.
Al Festival dei 2Mondi “3Piano Generations” | Bach, il Tango, Napoli, il Jazz ed altre manipolazioni
Luis Bacalov fu un perfetto padrone di casa, dai modi signorili e al contempo animoso e brillante come un vero artista sa fare quando arriva il suo momento. Un vero entertainer di lusso.
Un personaggio straordinario che non ha mai abbandonato il suo legame con le sonorità argentine e del Tango in particolar modo. Un musicista, prima di tutto, che ha segnato la storia della canzone italiana negli anni prolifici delle ugole d’oro ma anche negli anni che viaggiavano spediti verso la rivoluzione del progressive, in special modo con gli Osanna e i New Trolls (c’è la sua mano nel celeberrimo lavoro Concerto Grosso).
Sarà il compositore e pianista Alberto Pizzo a raccogliere la sua eredità musicale che potrebbe proseguire al momento con il fortunato progetto di “3Piano Generations”.
Riproduzione riservata
Foto e video: Tuttoggi.info (Carlo Vantaggioli e Sara Cipriani)