Al Festival dei 2Mondi "3Piano Generations" | Bach, il Tango, Napoli, il Jazz ed altre manipolazioni - Tuttoggi.info

Al Festival dei 2Mondi “3Piano Generations” | Bach, il Tango, Napoli, il Jazz ed altre manipolazioni

Carlo Vantaggioli

Al Festival dei 2Mondi “3Piano Generations” | Bach, il Tango, Napoli, il Jazz ed altre manipolazioni

Luis Bacalov, Rita Marcotulli e Alberto Pizzo, in uno spettacolo legato alla rilettura di grandi temi classici | In 600 al Teatro Romano
Mar, 30/06/2015 - 14:30

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Lo chiarisce subito il pianista, compositore, direttore d’orchestra, Luis E. Bacalov ai circa 600 spettatori presenti ieri sera, 29 giugno,  al Teatro Romano, che il concerto che stanno per seguire sarà una sorta di manipolazione secondo il gusto degli esecutori, senza timori  e senza considerare chi non gradirà “Perchè a noi non ci importa nulla…”.

Lui può dirlo senza dubbio, ma lo possono anche Rita Marcotulli e Alberto Pizzo, compagni di viaggio di Bacalov in questo Piano Trio, dove esecuzione e riscrittura della partitura diventano l’espressione non tanto della tecnica compositiva o dell’esecuzione, quanto invece della sintonia  e della creatività secondo i gusti personali che non sovrastano mai il compagno di viaggio o il pubblico, ma invece lo prendono per mano e lo conducono verso un nuovo modo di interpretare  ciò che già conoscono. Non avrebbe nessun senso scegliere altrimenti un evento come quello in programma ieri a Spoleto58. Offrire un ascolto conosciuto ma appositamente disarticolato, manipolato,  è un grande momento di conoscenza. Ci si rimette in discussione e c’è il rischio che ciò che ci è piaciuto, potrebbe non avere più lo stesso effetto su di noi. Ma la partitura è la stessa, il tema è lo stesso ed ogniqualvolta riconosciamo una nota o una melodia, allora siamo felici di aver capito che ci si può esprimere con lo stesso senso della misura e del gusto come in origine era.

Nel corso del concerto del Romano i tre magnifici artisti hanno voluto offrire al pubblico un pratico esempio di cosa significhi “interpretazione” e non tanto mettere in atto una sfida a colpi di tasti, come si legge nella nota del programma di sala. I tre, per capacità esecutiva, creatività e storia personale, non hanno nulla su cui sfidarsi. I primi a divertirsi sono loro ed il pubblico lo percepisce. Bacalov inoltre diventa un amabile intrattenitore quando spiega il programma al pubblico e lo condisce di  un certo “spiritoso” distacco terreno. In un crescendo che tocca persino una analisi filologica della musica di  J.S. Bach, riscritto con un nuovo tempo di esecuzione e allargato a dismisura per tre pianoforti. E poi Chick Corea, Oblivion e Libertango di Astor Piazzolla, Rachmaninov, e la magnifica “Che cosa sono le nuvole” di Domenico Modugno (testo di Pier Paolo Pasolini ndr.), interpretata da Rita Marcotulli.

Molti i pezzi conosciuti, come il tema della colonna sonora di Bacalov  del film  “Il Postino” con Massimo Troisi, o brani originali come quelli di Alberto Pizzo  che hanno una identità chiarissima, nelle radici partenopee del musicista.

E sulle radici e l’esperienza individuale dei tre si ride e si scherza, come quando il M° Bacalov definisce “anarchica” la Marcotulli, che per non deludere il musicista sull’apprezzamento originale, suonerà un pezzo di chiaro stampo jazzistico, smontando il leggio e liberando la cassa armonica per poter gettare al suo interno una collana che vibrerà insieme alle corde producendo una sonorità a metà tra quella di una tastiera elettrificata e una Spinetta del ‘700. Sempre Bacalov, nei panni di entertainer di lusso, con le braccia spalancate e le mani ad artiglio, mima l’aggressività leonina e la foga impetuosa di Pizzo nell’esecuzione di un particolare passaggio armonico mentre usa tutti gli 88 tasti a disposizione.

E poi la particolare geometria delle esecuzioni  in trio, duo e assolo, che per la aritmetica composizione vista sul palco del Romano, sembra quasi aver avuto la regia di Giorgio Ferrara, ormai diventato il Pitagora di Spoleto58, ma forse anche un pò l’Eta Beta. Di certo il Festival dei 2Mondi ha di rallegrarsi quando riesce a scovare produzioni particolari ma di grande lusso intellettuale come questa del 3 Piano Generations.

Biografie:

LUIS ENRÍQUEZ BACALOV
Il Maestro Luis Bacalov è un pianista, compositore, direttore d’orchestra e arrangiatore argentino, naturalizzato italiano. Ha raggiunto la fama internazionale grazie alla sua attività di compositore per il cinema e nella sua lunga carriera artistica ha ricevuto numerosi riconoscimenti collaborando con registi come Damiani, Scola, Petri, Pasolini, Fellini e tanti altri. Memorabile il premio Oscar nel 1996 per la miglior colonna sonora con il film Il postino di Michael Radford, film indimenticabile per la magistrale interpretazione di Massimo Troisi. Per La tregua di Francesco Rosi ha conseguito una nomination per il Davide di Donatello ed una nomination dalla A.M.P.A.S. per Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini. Ha formato un quartetto con bandoneón, contrabbasso, percussioni e pianoforte, con il quale ha inciso il CD Tango and Around proponendo composizioni che ricercano punti d’incontro fra diverse culture musicali, approdando ad un risultato fortemente sincretico (musica etnica, urbana, contemporanea). Ha diretto nel 2003 la prima mondiale della sua opera Estaba la Madre Al Teatro Nazionale di Roma. Più recentemente Quentin Tarantino ha scelto alcuni brani del Maestro per Django Unchained (2012) e nel luglio 2014 Luis Bacalov ha presentato sul palco del Ravello Festival il nuovo spettacolo Con el repiro del Tango con l’attore Michele Placido.
RITA MARCOTULLI
Allieva del Conservatorio Santa Cecilia e del Conservatorio Licinio Refice, Rita Marcotulli esordisce professionalmente negli anni Settanta e successivamente inizia a collaborare con svariati artisti internazionali come Richard Galliano, Enrico Rava, Pat Metheny, Chet Baker, Palle Danielsson, Helène La Barrière, Joe Lovano, Dewey Redman, Kenny Wheeler, e molti altri. Elegante pianista dalla grana melodica e dalla voce strumentale molto esclusiva, si avvicina alla musica brasiliana per poi approdare al jazz. Nel 1987 viene votata Miglior nuovo talento dalla rivista Musica Jazz e l’anno seguente si trasferisce in Svezia, dove rimane fino al 1992. Tornata in Italia, collabora fra gli altri con Roberto Gatto e Pino Daniele e nel 1996 accompagna Pat Metheny in un’esibizione al Festival di Sanremo.
La collaborazione per il film Basilicata Coast to Coast di Rocco Papaleo, le vale il Premio Ciak d’Oro nel 2010 per la miglior Colonna Sonora ed il premio della stampa cinematografica, il Nastro d’Argento nella stessa categoria e il David di Donatello nel 2011 (prima donna in assoluto a ricevere questo riconoscimento). Nel 2011 riceve il Premio Top Jazz come miglior artista del jazz italiano dalla rivista Musica Jazz, e pubblica Variazioni sul Tema, con Luciano Biondini e Javier Girotto.  Nel 2013 è membro della giuria alla 63ª edizione del Festival di Sanremo. L’intimità della sua musica, la sua profondità, i suoi arrangiamenti delicati, che sanno sottolineare la singola nota ed amplificarne la carica emotiva, le permettono di spaziare e di cercare interconnessioni con altre forme artistiche, letterarie, visive e, naturalmente, cinematografiche.
ALBERTO PIZZO
Il pianista e compositore Alberto Pizzo, diplomatosi nel 2004 al Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli, vanta una lunga esperienza di lavoro in Italia come pianista solista e come esecutore e autore di musiche per numerosi programmi Rai.  Pizzo ha calcato i palcoscenici dei maggiori festival italiani, dal Ravello Festival al Bellini di Napoli, dove improvvisa insieme a Chick Corea, al Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza, all’Eataly Smeraldo di Milano e tanti altri. Non vanno dimenticate apparizioni internazionali come quella all’Highline Ballroom di New York come unico artista italiano per il Blue Note Jazz Festival, e il concerto nella sede della Borsa di Tokyo in Giappone nel 2009, dove si esibì sia da solista che accompagnando il soprano Yuki Sunami.
A novembre del 2012, conosce al Cabarete Jazz Festival il chitarrista e produttore Fabrizio Sotti, con il quale co-produceOn The Way. Al progetto discografico, registrato nella primavera del 2013 dal vivo al Bunker Studios di New York, partecipano musicisti quali Mino Cinelu, Renzo Arbore, Toquinho e David Knopfler, con il quale realizza un brano inedito registrato a Londra nell’ottobre 2013: il titolo del brano è This ship has sailed, testo e voce di Knopfler, musica di Pizzo, accompagnato da Martin Ditcham (batterista dei Rolling Stones, Sade, Elton John), Pete Shaw (bassista anche degli U2) ed Harry Bogdanovs (chitarrista di Elthon John, Westernhagen, John Farnham).
Il grande successo ottenuto da questo lavoro discografico lo porta ad intraprendere un lungo tour in Giappone e negli Usa.

Riproduzione riservata

Foto e Video: Tuttoggi.info

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