Nessun colpevole per la morte di Gianluca Menichino, l’operaio dell’Ast morto in un infortunio sul lavoro nel gennaio 2018, dopo sei mesi di agonia. La Corte d’appello di Perugia ha ribaltato la sentenza di primo grado, assolvendo i 6 imputati – allora dirigenti e dipendenti della Acciai speciali Terni – dall’accusa di omicidio colposo.
La sentenza di secondo grado è arrivata venerdì pomeriggio. La stessa Ast, in una nota, spiega che “Il processo penale aveva coinvolto dipendenti e importanti manager dell’Acciaieria di Terni tra i quali tra i quali l’attuale Amministratore delegato e il già Direttore di Stabilimento. Con la decisone della Corte d’appello tutti gli imputati sono stati assolti, con formula piena, perché il fatto non sussiste”.
In primo grado già 3 addetti alla manutenzione era stati assolti, mentre appunto in 6 erano stati condannati (con pene lievi e sospese). Ora, la sentenza d’appello ha assolto tutti.
Era il 10 luglio del 2017 quando l’operaio 35enne Gianluca Menichino era rimasto schiacciato contro una scala da un coil da 22 tonnellate che si era staccato mentre veniva spostato tramite un carroponte. Dopo 6 mesi di cure e il trasferimento tra vari ospedali dell’Umbria il giovane era purtroppo deceduto.