Ci sono due indagati per la morte dell’imprenditore spoletino Nicola Gelmetti. Si tratta di due medici dell’ospedale San Matteo degli Infermi, da dove Gelmetti era stato trasportato sabato in autoambulanza, per un malore. Poi le dimissioni nella notte, il ritorno a casa e la morte, scoperta dal figlio la mattina successiva. Un controllo sanitario effettuato nel momento in cui all’ospedale spoletino non erano presenti cardiologi, visto che il servizio di cardiologia è ambulatoriale e garantito h12.
La Procura di Spoleto aveva disposto il sequestro della cartella clinica relativa agli accertamenti svolti presso l’ospedale. Proprio all’esito dell’esame della cartella clinica e di una preliminare interlocuzione con il consulente tecnico nominato dagli inquirenti sono stati iscritti nel registro degli indagati due medici
dell’Ospedale San Matteo degli Infermi di Spoleto. Un atto dovuto in vista dell’autospia, per consentire loro di nominare un consulente di parte durante gli accertamenti.
Su richiesta del consulente incaricato dalla Procura spoletina, l’autopsia è stata posticipata a venerdì 9 febbraio ed è stata anche disposta una consulenza per accertamenti tossicologici.
AGGIORNAMENTO DELL’8 FEBBRAIO – Con una rettifica la Procura di Spoleto ha fatto sapere che a differenza di quanto diramato il 7 febbraio, i due medici indagati sono uno in servizio all’ospedale di Spoleto e l’altro a quello di Foligno.