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MORTE CHIABOLOTTI, PIANGE LA BOXE ITALIANA. CONTI (CONI) “UN GRANDE ESEMPIO”, PANFILI (FPI) “HA DATO TUTTO PER IL PUGILATO”

E’ sotto choc Perugia e l’Umbria per la perdita improvvisa di Alvaro Chiabolotti, il noto imprenditore edile scomparso ieri a seguito di un incidente stradale avvenuto tra Ellera e Solomeo. Aveva 76 anni e aveva dedicato la sua vita al lavoro e alla famiglia che poteva trascurare solo per la sua grande passione: lo sport, la boxe in particolare. Anche ieri era al lavoro, alla guida di un furgone. Forse è stato un malore a fargli perdere il controllo del mezzo. Chiabolotti ha scritto le pagine più belle del pugilato umbro, finanziandolo senza badare a spese. A lui si devono le imprese del campione del mondo Gianfranco Rosi, distrutto dal dolore per la perdita di Chiabolotti.
In queste ore si susseguono i messaggi di cordoglio delle più alte cariche della regione. “Ha fatto grande la boxe umbra – dice a TO® il presidente del Coni Valentino Conti – è stato un esempio che ha pochi precedenti nella storia dello sport e che rimarrà nei cuori di tutti gli sportivi umbri. Nonostante la crisi continuava a spendersi per questa nobile disciplina con la quale aveva raggiunto i maggiori successi in campo internazionale”.
“Perdiamo un vero mecenate – afferma al telefonino Giampiero Panfili, presidente regionale della FPI – un uomo onesto, grande lavoratore, che ha dedicato tutto se stesso alla boxe. Con lui sono cresciuti tanti campioni, a cominciare da Gianfranco (Rosi, n.d.r.) e grazie a lui la Polisportiva Paris 78 Libertas, di cui era presidente, è diventata una delle accademie pugilistiche più importanti del Centro Italia. Ai figli Cristine, George e Sophie, a Rosi e alla Paris 78 il mio più profondo sentimento di riconoscenza e affetto a nome della boxe umbra”

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