Città di Castello

Montedoglio, Caprini su ricostruzione muro di sfioro “Atteso via libera da Roma”

Dopo oltre 7 anni dal crollo (era il 29 dicembre 2010), arrivano importanti novità sull’iter progettuale per il ripristino del muro di sfioro della diga di Montedoglio. Ieri (martedì 21 novembre), ad Arezzo, nella sede di Eaut (Ente Acque Umbre Toscane) ha avuto luogo un incontro tra il presidente  dell’Ente Domenico Caprini e alcuni rappresentanti dei Comuni della Valtiberina toscana e umbra, nel dettaglio il sindaco di Sansepolcro Mauro Cornioli, il sindaco di San Giustino Paolo Fratini, il sindaco di Citerna Giuliana Falaschi e l’assessore all’Ambiente di Città di Castello Massimo Massetti.

Il progetto esecutivo, nella sua seconda edizione, è stato consegnato da Eaut, nell’estate scorsa, alla Direzione Dighe del Ministero delle Infrastrutture, alla quale ne compete l’approvazione: l’istruttoria tecnica di competenza di tale Direzione risulta da tempo avviata ed attualmente si trova in avanzato stato di evoluzione. A tale proposito precisa il Presidente Caprini che “il progetto di ricostruzione è dunque interamente depositato a Roma da dove si attende il definitivo via libera”.

Nell’occasione è stata anche illustrata ai presenti un’ipotesi progettuale complessiva consistente in un progetto attuativo denominato “Più efficienza nel Sistema Montedoglio in territorio toscano e umbro”, dalla realizzazione del quale dipende l’efficientamento ed il completamento dell’invaso e dell’adduzione di acqua da Montedoglio per Alta Valtiberina e Valdichiana. Questo progetto è stato proposto da Eaut al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, “con l’auspicio – ha detto Caprini – che possa essere interamente finanziato“.

A conclusione dell’incontro tutti i presenti hanno manifestato piena soddisfazione per le informazioni ricevute, a dimostrazione di un nuovo spirito di disponibilità al confronto su temi essenziali (quale l’acqua) riguardanti il territorio ed hanno condiviso il fermo proposito di avviare un costante confronto, nell’ottica di aprire una fase di piena collaborazione per lo sviluppo di attività di comune interesse per massimizzare l’attenzione alle esigenze delle comunità locali.