Ventidue anni dopo quel 14 maggio 2000 Luciano Moggi è tornato a parlare di quel diluvio di Perugia – Juventus, che con il gol di Calori costò lo Scudetto ai bianconeri. Una sconfitta che ancora brucia all’ex direttore sportivo di una Juventus che in quegli anni, fino allo scandalo di Calciopoli, aveva dominato, vincendo cinque scudetti (più uno revocato), una Champions League, una Coppa Italia, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa UEFA, quattro Supercoppe italiane, raggiungendo altre due finali di Coppa Italia, tre di Champions League e una di Coppa Uefa.
Ma la corazzata allenata da Carlo Ancelotti, quel giorno a Perugia, sotto il diluvio, fu affondata dai Grifoni, a cui Gaucci aveva promesso un’estate da incubo in caso di sconfitto.
Poi la pioggia che diventa diluvio nell’intervallo, la lunga interruzione, l’arbitro Collina con l’ombrello in mano che cerca punti dell’erba del Curi dove far rimbalzare il pallone, la partita che riprende e Calori che al 49′ mette a segno la rete che condanna la Juventus e regala lo Scudetto alla Lazio.
Ai microfoni di Radio Bianconera, Luciano Moggi è tornato a parlare anche di quella partita, maledetta per gli juventini. “Perugia? È stato un errore di tutti, me compreso, che dopo 45 minuti dovevo prendere la squadra e portarla via”. Invece la Juventus, quel giorno, è rientrata sul campo del Curi, per essere giustiziata da Calori.