di Mario Mancini
Con grande piacere mi accorgo che Spoleto e gli Spoletini stanno riscoprendo e ricordando uno spaccato di vita, durato molti decenni, contrassegnato dal duro lavoro, dal rischio, dalle malattie, spesso dalla morte. Purtroppo per trenta lunghi anni nessuno si è ricordato di quanti con il loro sacrificio hanno permesso a noi figli di conseguire importanti traguardi, nessuno si è ricordato di ringraziarli per averci permesso di occupare uno spazio significativo nella società e di condurre un tenore di vita tanto diverso dal loro. Scrive Claudio Orazi figlio di un minatore, scomparso nella sciagura del 1955, nella prefazione del libro “Le miniere di lignite di Morgnano”, una documentazione storica da conservare, frutto di una ricerca minuziosa impermeata da tanto sentimento :” Fa una certa rabbia che una disgrazia di tali dimensioni sia rimasta nel dimenticatoio per così lunghi anni che un pezzo di storia del lavoro così duramente provata non abbia avuto il risalto e la considerazione che meritavano.” È stata prima di tutti l'associazione Amici di Eggi, che avevo l'onore di presiedere, nel 1990, a cercare frazione per frazione gli ex-minatori, a farli incontrare dopo tanti anni di silenzio, a ringraziarli, a ricordare i compagni di lavoro scomparsi nelle tante sciagure minerarie. Tanti lunghissimi abbracci, tante lacrime e significativo il commento di un anziano minatore a conclusione della serata:” Questo è stato il giorno più bello della mia vita”. L'associazione Amici di Eggi ha continuato negli anni successivi a dedicare una giornata di “Punto Eggi” alla memoria delle miniere di Morgnano. Opportuno ricordare anche che gli Amici di Eggi hanno restaurato a proprie spese il monumento al minatore, per troppi anni mutilato ad apporre la lapide tuttora presente ai piedi del monumento. Con il solo scopo di far sentire agli Spoletini di oggi quale è il debito di gratitudine cui essi sono tenuti verso le migliaia di minatori che per quasi un secolo si sono avvicendati nei pozzi di Morgnano: una inconfondibile categoria di lavoratori, esemplari e coscienti, che hanno lasciato l'impronta di un carattere forte, sereno, consapevole: un patrimonio morale che non deve essere disperso.
(Modificato h 18,58 )