Potrebbe essere ad una svolta la vicenda della Industrie Minerva spa, che vede coinvolti un centinaio di operai e più o meno altrettanti lavoratori dell'indotto.
Dopo lo sciopero della scorsa settimana, continua l'impegno dell'assessore regionale Mario Giovannetti, che nei prossimi giorni incontrerà, insieme a Sviluppumbria e Gepafin, gli istituti di credito locale che hanno crediti nei confronti dell'azienda di Santo Chiodo.
In questi giorni, come trapelato ieri mattina all'incontro sul futuro Partito Democratico, si è svolto un incontro intanto tra le istituzioni locali e un portavoce della Minerva, che ha illustrato tre ipotesi sul futuro dell'azienda: o si chiude, o si vende, oppure si affitta l'attività. Ipotesi quest'ultima trapelata la scorsa settimana e che aveva suscitato non poche perplessità, anche perché all'interno della cordata di imprenditori disponibili ci sarebbe anche chi già ruota nell'orbita della Minerva.
Intanto un cospicuo gruppo di lavoratori metalmeccanici ha chiesto l'aiuto dei segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, perché almeno loro, visto che Giannini, Pierotti e Conti non ci sono riusciti, riescano ad ottenere un incontro con la proprietà dell'azienda. Che sia una sorta di sfiducia verso Fim, Fiom e Uilm?
Titubanze verso i sindacati, d'altronde, sono state espresse in questi giorni da ambienti vicini al centrosinistra spoletino, con politici e istituzioni cittadine che, mentre sentivano su di loro le accuse di non aver fatto niente, si sono chieste perché i sindacati hanno denunciato la criticità della situazione soltanto all'ultimo momento.