La polizia era intervenuta in casa dei genitori per sequestrare delle armi, ma la vista della volante ha fatto perdere il controllo al'uomo
Minacce e botte alla famiglia, per ottenere i soldi e acquistare la droga che da sé non aveva i mezzi per comprare: è finita con l’arresto di un quarantenne italiano da tempo dipendente dalle droghe la serie di prevaricazioni ai danni di padre, fratello e nonna, alla quale l’uomo era arrivato a puntare dei coltelli alle gambe pur di farsi dare i soldi.
Alla vista degli agenti arrivati per sequestrare delle armi che il padre deteneva regolarmente in casa e che il figlio avrebbe potuto usare – il quarantenne ha letteralmente perso la testa, aggredendo non solo i familiari ma anche gli agenti e venendo per questo arrestato per resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale nonché per maltrattamenti in famiglia. A suo carico anche una denuncia per detenzione abusiva di munizioni, visto che l’uomo aveva nascosto quasi 400 proiettili del nonno senza mai denunciarli alle autorità e mostrandoli agli agenti per sfida. (Continua dopo la foto)
Nei giorni scorsi gli uomini del commissariato assisano agli ordini del vicequestore aggiunto Francesca Domenica Di Luca si erano recati presso l’abitazione del padre del 40enne al fine di procedere al ritiro cautelare di alcune armi da questi regolarmente detenute. Il provvedimento era motivato da precedenti episodi di violenza commessi nei confronti del genitore, dei fratelli e della nonna ed era finalizzato a scongiurare che l’uomo, che frequentava abitualmente la casa paterna, potesse entrarne in possesso. Il 40enne, di nuovo a corto di danaro, proprio nel corso dell’attività di polizia, è giunto nell’abitazione del padre.
Alla vista della Volante ha però perso il controllo: oltre a sbeffeggiare gli agenti, interrompendo con frasi provocatorie l’attività di catalogazione delle armi da ritirare, li ha poi insultati e tentato di impossessarsi delle armi che gli operatori stavano sistemando. Data la potenziale pericolosità di tale condotta, i poliziotti hanno tentato di allontanarlo, ma l’uomo si è spostato in un disimpegno dell’abitazione ed è tornato portando quattro valigette di plastica nera mostrandone il contenuto agli agenti: 390 cartucce per fucile che erano appartenute al nonno e che aveva nascosto – dopo la sua scomparsa – omettendone la denuncia. Ha poi ripreso la valigetta, iniziando a svuotarla in modo inconsulto all’interno di un sacco nero e si è avvicinato alle armi già catalogate con l’intenzione di prenderle e riporre anche quelle all’interno del sacco, mantenendo sempre un atteggiamento di sfida nei confronti dei poliziotti e continuando ad incalzarli minacce e insulti.
Dopo alcuni tentativi di calmarlo, il 40enne è stato accompagnato fuori dall’abitazione ma, una volta nel cortile, la sua ira si è scatenata definitivamente aggredendo con un pugno alla testa il fratello. Immediato l’intervento degli operatori che hanno tentato di soccorrere la vittima. L’uomo, a quel punto, si è scagliato contro di loro, continuando a inveire contro il fratello. Contenuto a fatica, è stato condotto presso gli uffici del Commissariato per ulteriori accertamenti: da qui è risultato che l’episodio era l’ultimo di una lunga serie, visto che l’uomo era solito aggredire e minacciare i familiari, reagendo aggressivamente in caso di rifiuto. Di recente, anche la nonna era stata vittima di minacce: l’uomo le aveva puntato due coltelli sulle gambe. Tratto in arresto per i reati di resistenza e lesioni a pubblico Ufficiale nonché per maltrattamenti e lesioni ai familiari, è stato deferito per detenzione abusiva di munizioni. Su disposizione dell’autorità giudiziaria, nei suoi confronti è stato disposto il rito ordinario ed è stato accompagnato al carcere di Capanne.