“Filippo’ perché non te li metti tutti a casa tua a Gabelletta e ci fai il Bunga Bunga. Potrebbe piacerti il big bamboo” con tanto di emoticon che richiamano escrementi a corredo. Questo il commento di una dottoressa di Terni a margine di un articolo condiviso nel quale il consigliere del Pd Francesco Filipponi salutava con favore la decisione del Comune di non sospendere il progetto Sprar.
L’ingiuriosa frase non è di certo passata inosservata e ha portato lo stesso consigliere vittima dell’attacco social a querelare la poco elegante dottoressa per diffamazione.
Il commento è stato postato nella tarda sera della sera del 29 giugno e, da subito, il consigliere del Pd ha ricevuto messaggi e telefonate di solidarietà anche dagli ‘avversari’ politici, indignati per i toni e i contenuti del messaggio. Il vicesindaco Andrea Giuli ha chiamato il consigliere Filipponi in rappresentanza dell’amministrazione.
Lo stesso consigliere ha precisato, sempre tramite il suo profilo Facebook: “Le 70 persone interessate dai progetti (oggi 64) sono qui da oltre 3 anni (in questo frangente il numero non è mai aumentato), tra cui 11 minori se non erro e devono continuare a rimanere qui sulla base delle leggi del nostro Stato. Bene inteso avremmo dovuto continuare lo stesso servizio, pur senza risorse, ciò in base a quanto previsto dagli accordi tra Ministero e Prefettura. Invece come ho già scritto bene ha fatto l’amministrazione a continuare i progetti Sprar con atto giuntale utile all’accreditamento. Detto questo chi mi conosce sa che quando leggo questo cose so fare sano umorismo, ma l’ignoranza mista a non conoscenza cattiveria non è sopportabile, non per me, ma per le Istituzioni”.
“Ringrazio l’amministrazione comunale di Terni – ha aggiunto – per la solidarietà dimostratami, per l’attacco social subito, attraverso la persona del vicesindaco. Farò altrettanto con altri rappresentanti dell’Istituzione se, spero mai, subiranno identico trattamento”.