Assisi

Mignini & Petrini, scatta lo stato di agitazione dei lavoratori

Scatta lo stato di agitazione del personale alla Mignini & Petrini di Petrignano d’Assisi. La decisione è arrivata dopo le due assemblee sindacali che si sono tenute martedì e che hanno visto l’ampia partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici dell’azienda, spinti dalla grande preoccupazione relativa al futuro produttivo e occupazionale di questa azienda.

“Da tempo, come rappresentanze sindacali – commentano Flai Cgil Umbria, Uila Uil Umbria e Rsu di stabilimento – denunciamo la quasi assenza e il mancato confronto con i manager aziendali su questione diventate drammaticamente urgenti come: riduzione dei volumi produttivi; utilizzo obbligato di ferie imposto agli operai dell’azienda, mandando in negativo il saldo già dal mese di settembre; Indebolimento del Commerciale, a seguito di dimissioni di alcuni agenti addetti alle vendite in tutto il territorio nazionale e non sostituti; insufficienti relazioni sindacali che determinano la mancanza di attenzione e rispetto dei lavoratori e delle lavoratrici dell’azienda; Piano strategico aziendale di fronte alla crisi economica e sociale aggravata dal caro energia; reinternalizzazione dei lavori dati in appalto durante la pandemia e che davanti al Prefetto ci si era impegnati a farlo finita l’emergenza covid”.

Dopo l’ultima richiesta di incontro inviata a fine agosto ai dirigenti aziendali, senza nessun riscontro – proseguono Flai Cgil Umbria, Uila Uil Umbria e Rsu –, i lavoratori e le lavoratrici hanno dato pieno mandato alle organizzazioni sindacali di mettere in campo le azioni necessarie per il ripristino regolare delle relazioni sindacali proclamando, a partire da oggi lo stato di agitazione di tutto il personale. In ultima analisi chiediamo che si ritorni a lavorare immediatamente il lunedì e il venerdì prossimi, con il relativo pagamento delle giornate non lavorate sinora e che si dia seguito immediatamente all’incontro, altrimenti metteremo in campo tutti gli strumenti necessari per salvaguardare i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici del sito di Petrignano”.