E’ nato il 5 aprile 1986 a Turrita di Montefalco e da lì è iniziata la sua scalata al successo. Lui è Valentino Ugolini ed è sua la migliore pizza dell’Asia. Le sue creazioni infatti hanno vinto il “50 top pizza“, l’oscar della pizza dell’Asia.
“Fin da piccolo – racconta – ho avuto la passione per i fornelli, grazie anche alle due cuoce più importanti della mia vita, mia mamma e mia nonna.
Così grazie anche all’appoggio di mio padre Mario ho deciso di fare l’alberghiero, a Spoleto. Grazie alla scuola sono riuscito negli anni a fare degli stage in giro per l’Italia e il più importante fu quello fatto nel ristorante Uliassi, 3 stelle Michelin nelle Marche“.
Da lì, il passo in Asia: “Dopo 3 anni di duro lavoro, sono arrivato ad Hong Kong per l’apertura di un ristorante con loro. Da lì a due anni decisi di lasciare la “scuola” Uliassi per iniziare un nuovo percorso con Umberto Bombana, l’unico 3 stelle Michelin italiano fuori dall’Italia. Sono stato per 3 anni il suo sous chef, poi abbiamo avuto l’occasione di aprire Ciak, che rappresenta un po’ la nostra idea di trattoria italiana fatta con le migliori materie prime“.
Il segreto è l’unicità: “Abbiamo deciso di creare un prodotto che non ci fosse sul mercato, la nostra pizza, ricetta segreta con 5 tipi di farine del molino Paolo Mariani nelle Marche, e lievito naturale. E il segreto della vittoria? “Duro lavoro, costanza e rispetto delle materie prime che ci hanno permesso di arrivare ai risultati di oggi”.
C’è sempre un po’ di Umbria nelle pizza di Valentino Ugolini: “Cerco sempre di mettere un tocco di Umbria dei miei piatti, a partire dalle salsicce fatte in casa, tartufo, legumi e tutto quello che la stagionalità ci può offrire. Ormai sono 12 anni che sono ad hong kong e l’Italia mi manca parecchio, magari un giorno tornerò a fare qualcosa di mio nella mia amata Umbria“.
“Dedico questa vittoria innanzitutto al mio team che mi supporta ogni giorno, e ai miei due mentori di vita e di cucina, Mauro Paolini, chef del ristorante Uliassi e Michele Bernacchia, che mi ha permesso di arrivare ad Hong Kong e aiutato fin dal primo giorno“.