MICHELE FABIANI “STAVO PEGGIO AL CARCERE DI CAPANNE. NON VEDO L’ORA DI USCIRE” - Tuttoggi.info

MICHELE FABIANI “STAVO PEGGIO AL CARCERE DI CAPANNE. NON VEDO L’ORA DI USCIRE”

Redazione

MICHELE FABIANI “STAVO PEGGIO AL CARCERE DI CAPANNE. NON VEDO L’ORA DI USCIRE”

Mar, 29/01/2008 - 23:46

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E’ rientrato poco prima dell’ora di cena, l’avvocato Carmelo Parente, uno dei due legali che difendono Michele Fabiani, il ventenne spoletino arrestato lo scorso 23 ottobre con l’accusa di associazione eversiva. Questo pomeriggio ha incontrato il suo assistito, trasferito sabato scorso, senza che nessuno lo sapesse, dal carcere di Capanne a quello di Sulmona. E’ visibilmente stanco, dopo un’altra giornata passata fra Spoleto, Perugia e Sulmona.

Avvocato Parente, come ha trovato Michele? “Devo dire discretamente, mi ha detto che mangia bene e che ai pasti gli viene offerto anche del vino. Mi ha chiesto espressamente che vi dicessi queste cose, che i suoi amici sapessero che sta un pò meglio. E mi ha pregato di informarvi che stava peggio nel carcere di Perugia. Certo è provato da questa detenzione e non vede l'ora di poter tornare in libertà”.

Come passa le giornate nel carcere di Sulmona? “Mi pare che può leggere più quotidiani e, sopratutto, dispone di cinque ore di “compagnia” con altri detenuti e 2 ore di “aria” sempre all'interno della casa di detenzione”

Quale rapporto ha instaurato con gli altri detenuti? “Mi ha detto molto buono, è stato ben accolto dai compagni e ben trattato dagli agenti e funzionari dell’istituto penitenziario. Ha anche incontrato un detenuto che era stato ospite della Rocca Albornoziana. Gli ha raccontato anche gli scherzi che si facevano allora in quella struttura, scherzi fra compagni di sventura…..”.

Il difensore si ferma un attimo, quasi preso nelle sue stesse parole.

Che succede? “Pensavo a come vi fosse più umanità in quelle strutture di un tempo. Certo sicuramente più sporche, meno confrotevoli, ma dove c’era anche un miglior rapporto fra detenuti. Oggi invece non ci sono più quegli aspetti negativi, ma l’efficienza magari porta ognuno ad avere una propria cella, a non condividere molto tempo insieme”:

Di cosa ha parlato con Michele? “Dello stato dell’inchiesta e della prossima udienza la cui data non è stata ancora fissata. Ma non mi chieda i dettagli perchè in questo momento non posso fornirli. Michele ha inoltre firmato la delega al collega Vittorio Trupiano per il ricorso alla Corte Europea per i diritti dell’uomo”.

Quando potrà vedere i suoi genitori? “Mi pare che il colloquio è fissato per venerdì prossimo. Ora mi scusi, son stanco e ho bisogno di riposare”.

Lasciamo l’avvocato Parente. In redazione intanto è arrivato il comunicato del Comitato 23 ottobre con una nuova serie di iniziative con le quali richiedere la liberazione di Fabiani e degli altri tre spoletini (due dei quali, Dario Polinori e Damiano Corrias, agli arresti domiciliari; il terzo, Andrea Di Nucci, detenuto al carcere di Capanne, dovrebbe comparire domani di fronte ai magistrati di Perugia che deciderà sull’istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati Cerquetti e Moroni).

La prima delle quali è prevista per il pomeriggio del 31 gennaio, a cento giorni esatti dall’arresto dei quattro ragazzi (un quinto è stato liberato la settimana successiva), quando il Comitato darà vita ad una catena umana davanti ai palazzi perugini di Regione, Provincia, Prefettura e Tribunale. “A chi ha parlato troppo presto e con la lingua dell’accusa – scrivono i promotori che daranno vita ad un presidio che si protrarrà fino al 7 febbraio – diciamo che le garanzie della presunzione di innocenza valgono per tutti, e per quello che ci riguarda, prima di altri, per coloro che si battono per la difesa dell'ambiente, dei poveri, degli sfruttati, dei diritti dei lavoratori, della libertà. In ogni angolo d'Italia in questi giorni si susseguono lotte contro la devastazione ambientale; in Umbria sono sorti numerosi Comitati che si battono contro gli inceneritori e le Centrali a carbone, per difendere le risorse idriche e il territorio dalla cementificazione”.

(aggioornato alle 10.43 del 31 gennaio)


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