“Cara Laura, dolce ragazza, conoscerti è stato un privilegio. L’amicizia che è nata tra noi è stata un dono straordinario, il caffè che prendevamo insieme alla macchinetta del supermercato un momento di riflessione e di confidenza. Io ti parlavo sommessamente delle mie fragilità e tu mi parlavi dei tuoi sogni, delle tue aspirazioni, della tua voglia di riprendere i libri, di iscriverti all’università, mi parlavi del tuo amore per la filosofia” ha esordito così Nazareno, amico e confidente di Laura Papadia – uccisa mercoledì dal marito – nel suo intervento alla fiaccolata che ha visto Spoleto stringersi sabato sera in sua memoria.
Appena martedì, il giorno prima della sua morte, l’anziano spoletino aveva raccolto le ultime confidenze della 36enne, legate anche al rapporto col marito, Nicola Gianluca Romita, ora recluso nel carcere di Maiano per omicidio volontario dove proprio sabato si è tenuta l’udienza di convalida. In attesa dell’autopsia, fissata per lunedì mattina, che sarà eseguita dai medici legali Lancia e Mezzetti.
“Parlare con te, con le tue colleghe, in questo ambiente che io considero familiare, era un momento importante per me e penso lo fosse anche per te. Tu mi parlavi ultimamente – ha rivelato Nazareno – anche nei tuoi problemi, di questa difficoltà che avevi nel tuo rapporto matrimoniale e io ti dicevo: che ti dico Laura, se il rapporto lo puoi recuperare è un bene, ma se non lo puoi recuperare cosa puoi fare? Se questo suo comportamento, andarsene e tornare, andarsene e tornare, ti destabilizza a questo punto, non puoi continuare in questo modo. Lei confermava: ‘non posso continuare così’. E queste sono le ultime parole che ci siamo detti martedì, quindi il giorno prima della tragedia, davanti al solito caffè, davanti a quel distributore che era diventata un punto d’incontro”.
“Penso che nessuno meriti la fine atroce che tu hai avuto – ha detto ancora l’anziano, le cui parole hanno commosso tutti i presenti – ma certamente non la meritavi tu, non la merita la tua bontà, la tua disponibilità, la tua intelligenza, la tua sensibilità. Ora che te ne tornerai nella tua terra, al sole e al mare che qui ti è mancato, lascerai un grosso vuoto, e la gente che è qui testimonia questa cosa, la gente che è venuta anche senza conoscerti, testimonia quanto tu possa essere stata importante per questa città. Ciao cara Laura, addio”.
Alla fiaccolata anche i colleghi di Laura
Presenti alla fiaccolata in piazza del Comune anche i colleghi di Laura Papadia, che era vicedirettrice del supermercato Tigre di viale Martiri della Resistenza. “Laura era una persona fantastica – ha ricordato commossa una di loro – buona, generosa, sempre pronta a darti una mano in ogni difficoltà, un problema nostro era un problema suo. E’ stata una amica per me, come per tutti noi, una collega che mancherà tantissimo, lei era il sole che stava dentro al negozio, e io voglio dire che le voglio bene, a nome di tutti i miei colleghi voglio dire che noi la amiamo, rimarrà sempre nei nostri cuori”. Ringraziamenti sono stati espressi anche al Gruppo Gabrielli (proprietario del rete di market), che in questi momenti di dolore ha permesso ai dipendenti di tenere chiuso il supemercato ed esprimere il proprio lutto.
In centinaia per ricordare la giovane uccisa, il grido della piazza
Alla fiaccolata in piazza erano presenti centinaia di persone – uomini, donne, giovani – che hanno voluto non solo ricordare la giovane uccisa, ma anche lanciare un appello a denunciare situazioni di violenza. Proprio su questo hanno spinto gli interventi del vicesindaco Danilo Chiodetti (assente il primo cittadino Andrea Sisti) e dell’assessora Luigina Renzi, a rappresentare il Comune insieme a gran parte della Giunta e del Consiglio comunale; presente anche il consigliere regionale Stefano Lisci. In particolare è stata ricordata la rete operante a Spoleto attiva nella prevenzione e nel contrasto alla violenza sulle donne: è infatti possibile rivolgersi al Numero Antiviolenza 1522 o al Centro AntiViolenza Crisalide (CAV) di Spoleto, la cui sede è in via Cascia, 39, chiamando il 345 3667048. “Noi siamo sempre qui, a disposizione di tutti” ha sottolineato la Renzi.
Tanti gli interventi che si sono susseguiti, da parte in primis dei rappresentanti di associazioni del territorio. Un grido si è levato nella piazza gremita, per ricordare Laura, su richiesta di don Edoardo Rossi, direttore della Caritas diocesana. “Sono venuto qui questa sera – ha detto – con un gruppo di ragazzi, perché sin da giovani si inizia ad essere violenti, ma sin da giovani dobbiamo invece iniziare ad essere buoni. Prima di essere sacerdote sono uomo, e voglio dire che un uomo violento, non è uomo. Voglio fare un appello, a non aver paura di denunciare atti di violenza, di bullismo, perché noi ci siamo. C’è la comunità, c’è il territorio”. Don Edoardo ha ricordato come il supermercato è il luogo che sostituisce un po’ la piazza, “è il luogo del confronto, dell’agorà, ma questo luogo oggi è stato macchiato e noi non vogliamo che la macchia dell’odio abbia la meglio. Noi vogliamo dire no alla violenza e sì al vivere bene insieme. E’ bello volersi bene, i nostri padri ci hanno lasciato un capolavoro di bellezza in questa città. L’invito che faccio, è di essere consapevoli che tutti quanti noi siamo portatori del bene; chi avverte situazioni di rabbia, che si faccia aiutare. Siamo in una società che ci sta portando alla deriva, viene messo al primo posto l’apparire”.
Quindi il coinvolgimento dei presenti con un grido comune, per tutte le persone vittime di violenza: “Adesso facciamo un grande urlo, perché il silenzio va rotto, è omertà. L’omertà non aiuta niente e nessuno. Quante persone sono morte per omertà, quanti ragazzi soffrono per il bullismo e non interviene nessuno, fino a togliersi la vita, e anche di questo è stata testimone la nostra città“.
Qui i video delle dirette Facebook di Tuttoggi durante la fiaccolata.