Il Cai e le altre sigle sotto la Regione per sospendere l'emendamento Puletti, che però i cacciatori nelle assemblee chiedono di non toccare
Si ritroveranno sabato mattina, con zaini in spalla e scarponi ai piedi. Ma questa volta non sarà una passeggiata tra il paesaggio umbro. Le associazioni ambientaliste, dell’escursionismo e del ciclismo si sono date appuntamento per domani (sabato) a Perugia in piazza Italia, sotto le sedi della Regione, per manifestare contro la normativa che consente, in assenza di specifici divieti tabellari, di percorrere la viabilità secondaria con mezzi a motore.
Una normativa introdotta attraverso il cosiddetto emendamento Puletti, dal nome del consigliere regionale della Lega che lo ha presentato, approvato poi a maggioranza dal Consiglio regionale, con il voto unanime del centrodestra. Una norma che era stata sollecitata da cacciatori, cercatori di funghi e tartufi, e associazioni motoristiche sportive, per porre fine all’incertezza normativa che nel tempo ha portato a multe e contenziosi.
Le critiche delle associazioni ambientaliste
Una norma che però da subito è stata fortemente ostacolata da quelle associazioni che temono che il passaggio di mezzi motorizzati su sentieri e mulattiere sia pericoloso per chi, come i loro associati, frequenta quei luoghi a piedi o in bicicletta. Provocando danni al paesaggio e alla fauna, ma anche all’immagine dell’Umbria, che ha nel turismo cosiddetto lento uno dei principali fattori di attrazione. Criticità che saranno ribadite nella protesta organizzata per domani, sabato 3 febbraio, alle ore 11 in piazza Italia.
L’incontro di gennaio con Tesei
A metà gennaio il Cai e le altre associazioni ambientaliste avevano incontrato la governatrice Tesei e l’assessore Roberto Morroni (qualcuno ha anche avuto interlocuzioni con la stessa Puletti) chiedendo di bloccare la norma. Rimandando l’intera materia del transito sulla viabilità secondaria ad un regolamento attuativo. In questo senso si erano mossi anche alcuni sindaci di amministrazioni di centrosinistra, che lamentavano l’esiguità di risorse economiche per effettuare nuove tabellazioni.
Le assemblee dei cacciatori
D’altro canto le associazioni venatorie e quelle del motorismo sportivo chiedono che non venga ritirata una norma che evita le incertezze che hanno portato a multe e contenziosi. Il timore è infatti che congelando la questione sino ad un eventuale regolamento attuativo si torni a prima dell’emendamento ed alle multe fatte sulla base delle interpretazioni più o meno restrittive fatte nei diversi territori. Timore, questo, che i cacciatori – oltre a manifestare con lettere indirizzate ai rispettivi sindaci – stanno ribadendo nelle riunioni che si stanno effettuando nei territori, l’ultima delle quali a Spoleto.