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Merloni, la Cgil chiede al ministro Romani di aprire un tavolo di confronto sul futuro dell'azienda

(*) di Vincenzo Scudiere, Gianni Venturi, Mario Bravi
In questo periodo si stanno affacciando e evidenziando ipotesi ufficiose (la Q.S. di Fabriano) in continuità con il settore elettrodomestico, ipotesi e progetti interessati ad investire nell’alta gamma, e che sulla base di questo si impegnano a realizzare un progetto industriale che dovrebbe occupare 700 dei circa 2000 dipendenti del gruppo.
Come CGIL riteniamo utile e necessario discutere ed approfondire i punti di tale progetto e di questo percorso, evidentemente a partire dalla valutazione del piano industriale che lo accompagnerà, ma oltre a questo come CGIL riteniamo fondamentale sottolineare alcuni punti fondamentali:
-E’ necessario passare in tempi rapidi dalla ufficiosità alla ufficialità. Il lungo tempo che abbiamo alle spalle ci impone di definire, come abbiamo sottolineato nell’iniziativa organizzata dalla CGIL a Fabriano nel luglio scorso, un progetto complessivo che dia una risposta ad una delle più rilevanti vertenze industriali a livello nazionale e sicuramente, per il suo impatto sociale, la più importante dell’Italia centrale.
-In questo quadro è necessaria una convocazione ufficiale da parte del Ministro dello sviluppo economico Paolo Romani, anche per dare consequenzialità e concretezza all’accordo di programma sottoscritto, dando senso compiuto ad una vertenza che deve dare una risposta sulle questioni fondamentali dei livelli occupazionali e delle prospettive della fascia appenninica umbro-marchigiana, che già vede in atto un forte processo di deindustrializzazione. Nella vertenza Antonio Merloni oltre ai 2000 dipendenti diretti sono coinvolte infatti anche centinaia di lavoratori dell’indotto.
-Riteniamo che sulla vertenza Antonio Merloni il Governo nazionale debba svolgere quel ruolo di sostegno allo sviluppo e alla difesa dei livelli occupazionali, ruolo nel quale il Governo è stato finora del tutto latitante.
A partire dal questi elementi la CGIL Nazionale, la CGIL delle Marche e la CGIL dell’Umbria impegnandosi a dare continuità all’iniziativa del luglio scorso ritengono che sull’Antonio Merloni occorra continuare a tenere alta l’iniziativa e la mobilitazione.

(*) Segretario Nazionale CGIL, Segretario Generale CGIL Marche, Segretario Generale CGIL Umbria