Saranno celebrati mercoledì 5 maggio, alle ore 15,30 nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo a Bastia Umbra, i funerali di Samuele De Paoli, morto dopo una colluttazione con una transessuale a Sant’Andrea delle Fratte di Perugia.
La salma di Samuele, dopo l’autopsia eseguita dai medici legali incaricati dalla Procura di Perugia che indaga sul decesso, è stata infatti dissequestrata e riconsegnata ai propri cari.
Dopo il funerale, la salma di Samuele sarà tumulata nel cimitero cittadino.
A Bastia Umbra prosegue la sottoscrizione da parte di amici e conoscente del 22enne per aiutare la famiglia a sostenere le spese legali.
Sulla base dei rilievi dell’autopsia, l’arresto cardiaco fatale al 22enne di Bastia sarebbe stato provocato dalla stretta al collo esercitata con la mano destra dalla persona indagata, al momento, per omicidio preterintenzionale. Per difendersi dai colpi ricevuti da Samuele, secondo la testimonianza della trans Patrizia, alla quale in ospedale, il giorno dopo, sono stati refertati, oltre alle ferite al volte, quattro costole rotte. Una versione, quella della sua assistita, ritenuta compatibile con i riscontri fatti sul luogo e poi da parte dei medici legali, secondo l’avvocato alla brasiliana, Francesco Gatti.
L’avvocato della famiglia di De Paoli, Valter Biscotti, contesta invece gran parte della ricostruzione della persona indagata. Che ha detto di essere stata picchiata anche con un bastone, non sequestrato dalla polizia scientifica sul luogo del ritrovamento del cadavere di Samuele.
Ancora da chiarire anche l’eventuale presenza di una terza persona in quella stradina nelle campagne di Sant’Andrea delle Fratte.
Fondamentale, anche ai fini della contestazione che verrà formulata dagli inquirenti nei confronti della transessuale, è l’orario della morte di Samuele, indicata tra le 20 e le 21, quindi poco dopo il momento in cui Patrizia, come rilevate dalla videocamera di sorveglianza, è salita sulla Panda Rossa guidata da Samuele. La trans ha raccontato che Samuele era ancora vivo quando è fuggita a piedi. Un aspetto, quest’ultimo, ancora da chiarire e sul quale sarà battaglia tra i rispettivi legali.