Dopo l’incontro con i Dirigenti del Comune, le ditte vincitrici dell’appalto per il servizio di refezione scolastica e la ASL, i Comitati Genitori e le Associazioni Genitori hanno avuto la conferma che le motivazioni alla base del rifiuto della totale esternalizzazione (servizio più derrate) erano più che giuste. Come giusta era la previsione rispetto ai problemi che sarebbero insorti. Anzi eravamo stati ottimisti. Non pensavamo che in sole due settimane potessero accumularsi tanti disservizi: partite di yogurt e di pane con muffa che non sono state servite, ma neppure prontamente reintegrate, lasciando bambine e bambini a bocca asciutta; mancanza di acqua da bere a scuola, se non quella dei bagni (e qui anche la ASL è rimasta attonita); mancanza di controlli delle tubature delle scuole di più antica costruzione; disomogeneità dell’approvvigionamento in quanto ogni ditta e cooperativa della ATI vincitrice dell’appalto ha conservato i suoi fornitori e su tutto la differenza di trattamento delle scuole comunali dove il Comune, acquistando direttamente al minor prezzo presso il MEPA, fornisce derrate di minore qualità. Mancanza di un protocollo per i controlli da parte dei rappresentanti dei genitori, cosa che non permette, a quasi un mese dall’inizio della scuola, di conoscere chi sono i fornitori e di avere le schede dei prodotti ( è stato distribuito nel corso della riunione un elenco non dettagliato dei prodotti che non permette valutazioni).
Ancora una volta siamo costretti a rilevare l’insipienza dell’amministrazione nella gestione di un servizio così delicato, in particolare nel momento cruciale di un cambiamento che ha privato i genitori della possibilità di conoscere con certezza quello che i bambini e le bambine mangiano. La superficialità con cui è stata condotta tutta l’operazione è emersa con chiarezza proprio in questo avvio di anno scolastico e in particolare nella riunione di ieri che i dirigenti hanno persino provato a spacciare per un già operativo tavolo paritetico, dimostrando di non conoscere i passi fondamentali necessari all’istituzione di un tavolo paritetico. In maniera fumosa i rappresentanti delle ditte hanno illustrato il servizio e “promesso” migliorie a cui non sono vincolati in alcun modo e un “sostegno” all’attività didattica che temiamo si traduca in una operazione di marketing, con la beffa di vedere esaltata dall’mministrazione questa esigua proposta delle ditte:17 interventi non meglio precisati da spartire tra oltre oltre 60 scuole, ciascuna delle quali con più classi e sezioni, dopo che il Comune ha affossato quanto fatto in tal senso, in questi anni e per tutte le scuole, dai Comitati Mensa. Il danno e la beffa dunque.
I Comitati prendono atto tuttavia della volontà dell’amministrazione di istituire un tavolo paritetico e sono alle prese con la revisione della bozza proposta del Comune per i controlli. Una bozza molto limitata che, pertanto, il Comune dovrà recepire e integrare con le nostre revisioni al fine di rendere i controlli davvero utili e non uno specchietto per allodole. Prendiamo atto anche di quanto “promesso”: controlli delle tubature, progressiva e definitiva eliminazione delle stoviglie (piatti, posate e bicchieri) in plastica, avvio dei controlli, istituzione del tavolo paritetico, sebbene senza fissare un termine. Invitiamo genitori e cittadinanza a vigilare su queste promesse e a chiedere la massima trasparenza sui conti e soprattutto sulle responsabilità di ciascuna parte. Noi continueremo, a ragion veduta, a dare il contributo necessario al miglioramento del servizio, ma vogliamo dall’amministrazione impegni vincolanti su controlli, qualità e sostegno alla didattica per tutte le scuole indipendentemente dal servizio mensa, al fine di evitare un uso strumentale della rappresentanza dei genitori. I dirigenti Migliarini e Zampolini si sono impegnati a farsi portavoce presso Sindaco e Assessore della nostra precisa richiesta di vincolare il risparmio, che secondo l’Amministrazione e l’ATI aggiudicataria dell’appalto si ingenererà con l’esternalizzazione, ad essere investito nelle attività di didattica integrativa da spalmare in modo uniforme e omogeno nelle scuole e di rintracciare altresì le risorse per le scuole comunali Il Flauto Magico e Il Tiglio escluse dall’appalto. Ciò consentirebbe di alleggerire il carico economico sulle famiglie che dal prossimo anno si troveranno a dover pagare tali attività per intero di tasca loro, oltre a dover continuare a pagare lo stesso contributo per il servizio mensa. Chiediamo dunque impegni vincolanti, che dimostrino che questi amministratori hanno davvero a cuore l’interesse della comunità.