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Mense scolastiche, Ati incontra Asl e genitori

Si ritorna a parlare di mense scolastiche a Perugia, poco dopo il rientro dei bimbi sui banchi. Questa volta la discussione è stata affrontata, nel pomeriggio di ieri (23 settembre, ndr), tra l’Amministrazione comunale e l’ATI guidata da All Foods che si è aggiudicato l’appalto per la gestione delle mense degli istituti perugini.  All’incontro era presente anche un nutrito numero di genitori, insieme ai rappresentatni dell’Asl. Un lungo incontro, che però ha sofferto dell’assenza del sindaco Andrea Romizi e dell’assessore Waguè, impegnati nella riunione di giunta.

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Sul piatto questioni scottanti come quella economica, le iniziative per i bambini e alcuni disservizi lamentati dai genitori, che fino allo scorso anno acquistavano personalmente (e attraverso i comitati) il cibo per i propri figli da servire in mensa: in alcune scuole, infatti, e per l’esattezza a Castel del Piano, sarebbe stato trovato del pane e della frutta ammuffiti, poi non serviti. E ancora: l’acqua è presa dal rubinetto, poi filtrata attraverso appositi filtri, e non dalle bottigliette sigillate ermeticamente.

Quello di ieri è stato comunque un incontro preliminare a quelli futuri: il vero nodo da sciogliere è quello sui risparmi e sui conseguenti investimenti (fino allo scorso anno, quanto risparmiato dai genitori per l’acquisto delle derrate veniva poi investito in attività ludiche, ricreative e formative per i bambini stessi). I vertici dell’ATI hanno già messo “le mani avanti”, precisando che sarà difficile poter arrivare ad avere risparmi importanti, essendo Perugia una realtà più complessa rispetto ad altre. In agenda anche l’audizione dell’Asl, che il 22 ottobre riferiranno sulle quantità di cibo servite ai bambini, in base a quanto stabilito anche dall’Oms (l’Organizzazione mondiale della Sanità).

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