E’ una star, ma per Spoleto, da ieri l’altro, il Maestro Steven Mercurio è qualcosa di più. Un illustre concittadino, uno dei pochi artisti che degno di raccogliere lo spirito di Gian Carlo Menotti e del Festival dei Due Mondi. All’indomani del concerto per i 100 anni dalla nascita del compositore, magistralmente eseguito da Mercurio con la Juniorchestra del Santa Cecilia (clicca qui), incontriamo Mercurio sul set di Spoletofestivalcorner per una intervista a tutto tondo. “Con questo Concerto – dice Mercurio – ho avuto l’opportunità di ringraziare il Maestro e la città di Spoleto, presentando al Maestro e al pubblico qualcosa di speciale”.
I ragazzi del Santa Cecilia erano pieni di energia, ad un certo momento sembrava quasi che dovesse contenere quella forza. “E’ la verità, loro erano pieni di energia, lavorare con questi giovani, fare con loro un programma è stato un sogno”.
Cosa ha provato quando ha guardato la finestra da dove si affacciava il Maestro? “Non so se riesco a rispondere – risponde Mercurio – nel 1993 e nel 1996, quando fui chiamato a dirigere il Concerto finale, uscii con Menotti dalla sua casa, dove tornammo alla fine della esecuzione per salutare il pubblico, ecco, giovedì mi sono rivisto con lui affacciato dal suo finestrone”.
Maestro tornerà a Spoleto? “Volentieri”
Guarda e ascolta tutta l’intervista cliccando su “video”
Lunedì la seconda parte dell’intervista esclusiva al M° Mercurio, raggiunto sul nostro set dal giornalista e scrittore Melo Freni
(Carlo Ceraso)
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