Medici e infermieri contagiati dal Coronavirus. Negli ospedali e nelle case, quando ci si reca ad assistere pazienti. Sono 749 i medici e gli infermieri degli ospedali umbri che si sono infettati con il Covid. Infezioni che non sempre sono avvenute nelle strutture ospedaliere o che comunque ospitano pazienti Covid. Ma il numero dimostra quanto l’attività sanitaria, nonostante le precauzioni, risulti rischiosa.
In 515 sono guariti. Altri 234 sono ancora positivi al Covid, alcuni anche con sintomi piuttosto importanti.
Una situazione che, oltre a rappresentare un pericolo per il personale infettato, ha creato ulteriore pressione sulle strutture sanitarie umbre, già a corto di organico, soprattutto in questa seconda ondata. Anche perché ci sono stati momenti in cui 400 operatori sanitari risultavano contemporaneamente contagiati e quindi assenti dal lavoro.
Oltre cento i positivi tra i medici di medicina generale. Con il decesso del perugino Stefano Brando, che aveva contratto il Coronavirus nella cura dei suoi pazienti. E sulla cui morte, dopo l’esposto della famiglia, la Procura di Perugia ha aperto un fascicolo contro ignoti per l’ipotesi di omicidio colposo.
Purtroppo, nell’ultimo giorno si registra il decesso di un secondo medico di famiglia. Si tratta dello spoletino Natale Mariani, morto all’età di 66 anni all’ospedale di Spoleto.
Ad oggi ci sono ancora 25 medici di base umbri che risultano positivi al Coronavirus. Infezione contratta spesso nelle case dove ci si reca per assistere i propri pazienti. Nonostante gli accorgimenti e il triage telefonico per limitare i contatti personali.
Vaccino Covid, l’Umbria ha scelto
i 4 ospedali e prepara 10 postazioni