E’ al settimo cielo Mauro Cimicchi che domenica scorsa a Zurigo si è “laureato” Ironman per la quarta volta in carriera. Dopo le imprese di Klagenfurt, Nizza e Francoforte il triatleta spoletino aggiunge un’altra perla al suo già straordinario palmares; qualcosa che nessuno ha mai neanche sognato di fare a Spoleto e in Umbria (dove per altro le possibilità di allenarsi in acque libere non esistono). Partito con l’idea di disputare “soltanto” tre mezzi-ironman, Mauro si è fermato a due (il secondo a Pescara insieme alla moglie Antonietta) per poi puntare tutto sulla gara estrema di Zurigo.
Una gara resa ancor più massacrante dalle condizioni meteo tutt’altro che ottimali, con pioggia e forti raffiche di vento che hanno messo a dura prova la tenuta dei partecipanti. In acqua, Cimicchi ha cercato come al solito di tenere la posizione senza azzardare troppo per arrivare fresco alla frazione in bicicletta (ben 180 km), dove la fatica – il percorso aveva un dislivello importante – certamente si è fatta sentire. Fondamentale quindi è stato alimentarsi costantemente e centellinare le energie, cosa che l’atleta spoletino ha fatto egregiamente disputando un’ottima maratona, nonostante il vento.
Al traguardo, tagliato col crono di 14 ore e 46 minuti, Mauro ha potuto far esplodere tutta la sua gioia. “Sono contentissimo – ha detto a caldo -, anche se era freddo e nella maratona qualcosa non è andato esattamente secondo i miei piani posso dire di aver fatto un’impresa eccezionale. Voglio ringraziare Paolo Tangini e Giacomo Befani, fondamentali nella mia preparazione atletica, e ovviamente mia moglie Antonietta, che è sempre al mio fianco”.
Quest’anno a Mauro, a poche ore di distanza dalla gara, è arrivata anche una dedica inaspettata: quella dei triatleti Elena Petrini, Giorgia Priarone, Carlo Tugni e Daniele Ricci e del ciclista Riccardo Ridolfi, immortalati in una foto mentre stringono un cartello con la scritta “Forza Mauro”.