Auditorium Santa Caterina gremito per l'evento di lancio della campagna elettorale di Mauro Masciotti. Le prime ricette di programma.
Una sua proposta di Variante sud, una magistrale di Ingegneria aeronautica, un nuovo modo di vivere il centro storico e un ritorno agli eventi dell’associazionismo culturale. Prende forma la città che ha in mente Mauro Masciotti, il candidato del ‘campo largo’ di Foligno, la coalizione progressista che ha resistito agli scossoni ed è partita in questa avventura. Masciotti, con il motto ‘Uniamo Foligno’ ha riempito l’auditorium Santa Caterina, lasciando diverse decine di persone fuori. Dentro tanti cittadini e diversi esponenti di punta del centrosinistra, dalla parlamentare Elisabetta Piccolotti al segretario del Pd Tommaso Bori, dal consigliere regionale M5S Thomas De Luca alla senatrice pentastellata Emma Pavanelli. In sala anche Marco Mariani, l’avvocato che la coalizione aveva individuato come primo candidato, poi bloccato dai 5 Stelle. Si vede anche Giacomo Leonelli, segretario regionale di Azione. E poi i sindaci, con Andrea Sisti di Spoleto e Moreno Landrini di Spello.
Gli ospiti
Ad introdurre tre ospiti che hanno individuato altrettante macro aree che saranno parte del programma di Masciotti. Il primo è stato il dottor Sandro Venanzi, che si è concentrato sulla situazione dell’ospedale. Quindi la giornalista attivista femminista Valentina Pigmei, fondatrice dell’associazione ‘La città delle donne’ di Gubbio e Lorenzo Possanzini, giovane imprenditore che ha puntato sulla necessità di eventi culturali.
“La forza del noi” di Masciotti
Da lì la scena a Masciotti, in camicia e jeans, che cammina in uno spazio circolare con i cittadini che lo avvolgono. E nel suo intervento riparte dalla ‘forza del noi’ e dalle parole d’ordine già lanciate nella sua prima conferenza stampa ma poi entra nel merito delle sue proposte. A fare da sfondo un altro motto, ‘agitati con cura’, che sarà un altro leit motive della campagna. “Di fare Foligno una città delle donne me lo prendo come impegno“, dice. E colloca i suoi riferimenti, a partire da Giorgio La Pira, sindaco di tutti, dal ricco al povero.
Il ruolo delle frazioni
“Siamo una piccola città e dobbiamo diventare un laboratorio di idee importante“, continua Masciotti stigmatizzando il clima elettorale “che non mi piace affatto“. E poi: “Vogliamo rivoltare la città perché non sia una città di palazzi e di strutture, alcune in funzione e altre no. Vogliamo ripartire dalla partecipazione che ci deve portare a condividere tutto, la condivisione è un’arma intoccabile. L’idea e la costruzione della cominità passerà dall’ascolto e dagli spazi necessari per farlo. Ogni frazione dovrà quindi avere un rappresentante che stia vicino al sindaco. Pensiamo quindi ad una consulta delle frazioni”.
Infrastrutture e centro storico
Nuova idea di variante sud. “La vogliamo fare nei modi giusti, che siano di aiuto. Non deve essere un’opera – mostro che spezza le nostre comunità. La strada ci serve, ci serve il ponte. La nostra proposta è quella che ci permetta di vivere la nostra comunità. L’idea è rivisitare tutto il traffico per unire ferrovia, strade e piste pedonali. La variante va allungata per unirci alla Orte – Foligno e alla Foligno – Firenze, così da poter servire tutto il sud della città. Serviranno quindi nuove fermate alle linee ferroviarie per realizzare una sorta di metropolitana di superficie da Spoleto fino a Perugia“. Masciotti parla di nuove fermate nella zona di Sant’Eraclio, a Spoleto e rivalutazione di Scanzano. “Nuovi trasporti e nuovi servizi che ci permettano anche di valorizzare il centro storico, vogliamo che lì torni la vita quotidiana ma oggi, tra macchine e spazzature non si riesce nemmeno a camminare“. Masciotti ha parlato di valorizzazione della montagna, di futuro dei giovani e della realizzazione, di concerto con l’Università e le imprese folignati, di una magistrale in ingegneria aeronautica.
Quindi l’invito: “Sfatiamo il pessimismo e riappropriamoci dell’orgoglio di essere folignati. Lavoriamo per la coesione e il bene comune e non per gli interessi personali“. A chiusura il nastro simbolico con cui Masciotti ha cinto la platea, a simboleggiare la sua missione di unità e di coesione.