Aggiornamento alle ore 16.30 – Sarebbe stata aggredita mentre era al letto l’83enne colpita con un martello dal figlio sessantenne nella loro abitazione di Tordandrea. A oltre 24 ore dai fatti si delineano meglio i contorni di quanto accaduto ieri. Secondo quanto trapela, tra madre e figlio erano in corso da qualche tempo dei litigi, legati alla convivenza tra i due. Niente però faceva presagire un’aggressione così violenta che addirittura è avvenuta mentre l’83enne dormiva. La donna, colpita ad un braccio ed alla testa, appena il figlio è uscito di casa per andare dai carabinieri a costituirsi convinto di averla uccisa, è riuscita però a telefonare ad un nipote, che nel frattempo ha allertato i soccorsi.
La donna è ancora ricoverata in prognosi riservata all’ospedale di Perugia, nella giornata di domani dovrebbe essere sottoposta ad un delicatissimo intervento chirurgico. Sempre domani dovrebbe tenersi l’udienza di convalida dell’arresto del sessantenne, recluso a Capanne, per il quale al momento l’accusa è di tentato omicidio. L’uomo è difeso dall’avvocato Mercuri, a seguire gli interessi della donna, invece, l’avvocato Delfo Berretti.
Avrebbe aggredito la madre al termine di una lite per motivi familiari il sessantenne di Tordandrea arrestato dai carabinieri della compagnia di Assisi, guidata dal capitano Giulia Maggi (nella foto), con l’accusa di tentato omicidio.
L’uomo, nella mattinata di martedì 26 marzo, ha preso a martellate la madre, poi, convinto di averla uccisa, ha chiamato i carabinieri per costituirsi. Nel frattempo l’83enne nonostante le gravi ferite, ha allertato uno dei nipoti che ha chiamato i soccorsi. Sul posto i sanitari del 118 fatti arrivare dalla centrale unica del Santa Maria della Misericordia.
La donna è attualmente ricoverata in Neurochirurgia e dovrà essere operata. Il colpo infertole dal figlio le ha causato una frattura cranica ed emorragia cerebrale. È in prognosi riservata. Il direttore della struttura complessa di neurochirurgia non ha ancora deciso quando la donna verrà operata.
Il fatto ha destato stupore a Tordandrea: l’uomo, separato e con due figli, viveva da tempo con la madre, anziana e bisognosa di cure.
Il sessantenne, dopo una giornata in caserma per l’interrogatorio, il trasferimento a Capanne nel pomeriggio. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Perugia, Manuela Comodi. L’accusa è tentato omicidio.
Nella frazione assisana regna l’incredulità: si parla di qualche litigio, come in tutte le famiglie, ma in generale di una famiglia che si voleva bene e di un figlio che mai si sarebbe pensato avrebbe potuto compiere questo gesto.