Un tentativo di furto che si è trasformato in rapina ai danni di una donna disabile. E' questo quello che è successo alla vigilia di Ferragosto ad Olmeto, piccola frazione del territorio di Marsciano. Tre malviventi a volto coperto, nel cuore della notte si sono introdotti nella villa, ma a svegliarsi al rumore di scasso è stata anche la proprietaria, una donna del 1952 con problemi di deambulazione.
Dal furto alla rapina. Quando i tre, uno dei quali forse armato di pistola, si sono trovati difronte la donna, il tentativo di furto è degenerato in rapina. Alla donna, caduta a terra durante il trambusto, forse inciampata o forse addirittura strattonata da uno dei banditi a volto coperto, sono state strappate dal collo alcune catenine d'oro. Appena il tempo di arraffare qualche monile che si trovava nelle camere da letto e i tre i sono fuggiti. La vittima si è rialzata da terra e ha raggiunto il telefono dando l'allarme. Fortunatamente la donna non è rimasta ferita. Per lei non si sono rese necessarie cure mediche.
L'inseguimento. Alla richiesta di aiuto hanno prontamente risposto i carabinieri della compagnia di Todi coordinati dal comandante Marcello Egidio. Subito sono scattate le ricerche. Nella notte tra le campagne del marscianese i militari della stazione di Spina hanno individuato l'auto sospetta dei banditi ed hanno ingaggiato un inseguimento a tutta velocità. I tre malviventi hanno pi abbandonato l'auto e sono fuggiti a piedi tra i campi. Le ricerche al momento sono ancora in atto.
L'auto rubata. Il mezzo abbandonato dai banditi a successivi controlli è risultato rubato. La notte stessa ne aveva dichiarato il furto un cittadino di Perugia.
Il bottino. Un paio di mila euro. E' questo il valore approssimativo dei preziosi sottratti alla vittima della rapina. A far sospettare che si sia trattato di un furto degenerato anche il fatto che nella villa quasi nulla sia stato rovistato. Forse i banditi, alla vista della padrona di casa, hanno preferito prendere le poche cose di valore a portata di mano e fuggire.
Foto di Marco Baldoni