La Procura di Spoleto ha aperto un fascicolo sulla morte di Marica Remoli, giornalista ed esperta di comunicazione morta domenica nella sua abitazione di Montefalco dopo 21 giorni di ricovero in ospedale a Foligno. La decisione è un atto dovuto in casi come questo, con l’obiettivo di verificare la sussistenza di un collegamento tra il suo ricovero e il decesso ed è ovviamente possibile che questo collegamento non ci sia e che quindi la sua morte sia dovuta a cause naturali.
Disposta l’autopsia
Disposta anche l’autopsia sul corpo della giornalista, che dovrebbe essere eseguita entro questa settimana. Intanto profondo il cordoglio a Montefalco e Foligno. La prima era la sua città, mentre la seconda era il luogo che l’aveva vista crescere professionalmente, dove aveva mosso i primi passi da giornalista. A ricordarla ieri in consiglio comunale anche la consigliera comunale Rita Barbetti.
La testimonianza social
Sulla permanenza della ragazza in ospedale emergono anche delle testimonianze della stessa giornalista, che aveva raccontato sui social la sua situazione. “Durante il trasloco in Italia – aveva scritto nelle prime storie, subito dopo il ricovero – mi sono fatta male alla schiena, e ho scoperto di avere un’ernia discale estrusa con lombosciatalgia acuta. Sono stata visitata da diversi specialisti (della sanità pubblica e privata) e seguito diverse terapie per un mese circa. Ma nulla ha funzionato. la cosa peggiore è che mi è stato chiesto di non lamentarmi per i mancati progressi…che dovevo sopportare una riacutizzazione del dolore. Alla fine sono stata costretta a letto, a gambe e schiena bloccata per 3 giorni, nell’indifferenza dei medici. Solo dopo un accesso di emergenza al pronto soccorso sto finalmente ricevendo delle cure più mirate. Purtroppo per ora le cose non migliorano, sono in uno stato di forte dolore, ma sono certa che si capirà presto come procedere. Non so cosa succederà nelle prossime ore, ma sono in ospedale, finalmente monitorata e non ignorata”.
Il post appena tornata a casa
E nel racconto appena tornata a casa: “Finalmente a casa dall’ospedale, dopo 21 lunghi giorni. Ora mi sto godendo il calore della mia casa in italia e della mia famiglia, a due zampe o a quattro zampe. In termini di salute sto facendo progressi: ho iniziato di nuovo a camminare da poco, e la mia lombosciatalgia è molto meno dolorosa. La mia ernia del disco è ancora lì, ma i medici dicono che abbiamo superato l’emergenza. Solo che è strano essere in Italia dopo 3 anni vissuti nei Paesi Bassi”.