Un migliaio le persone che, a un anno dalla sanguinosa invasione russa in Ucraina, hanno manifestato per dire no a tutte le guerre
Un cammino nella notte in cerca di luce, per dire “no” alla guerra tenendo gli occhi aperti e rimanendo svegli di fronte alle ingiustizie. A un anno dalla sanguinosa invasione russa in Ucraina, il popolo pacifista torna a marciare da Perugia ad Assisi per la Marcia PerugiAssisi in notturna.
Un migliaio i partecipanti all’iniziativa che, partita intorno a mezzanotte da Perugia, è arrivata nella piazza inferiore di San Francesco poco prima delle sei di venerdì mattina, illuminata dalla fioca luce delle fiaccole, per dire “no alle guerre”, a tutte le guerre, come recita lo striscione nero. La Marcia PerugiAssisi ha aperto simbolicamente la serie di decine di eventi e iniziative in oltre cento città in tutta Italia – e oltre settanta in Europa – in scena fino al 26 febbraio, coordinate dalla rete Europe for peace, che raccoglie centinaia di organismi della società civile.
“Nella notte simbolo della terza guerra mondiale in cui siamo stati trascinati – le parole di Flavio Lotti, coordinatore della Marcia PerugiAssisi – vogliamo restare svegli, in piedi, in cammino per andare incontro alle vittime e provare a sentire il loro sentire: il buio, il freddo, l’inedito, l’incertezza, la paura, la stanchezza… Svegli, perché non possiamo dormire sonni tranquilli mentre si sta consumando questa tragedia. In piedi, perché non c’è altro modo per aprire “le porte della notte” che oggi ci imprigionano. In cammino perché dobbiamo reagire all’immobilismo e alla rassegnazione generale, perché dobbiamo fermare l’escalation, ottenere il cessate-il-fuoco, scongiurare il disastro totale, perché la pace va ricercata anche quando il buio si sta facendo pesto”.
Dopo un momento di incontro e riflessione alla Sala dei Notari, il corteo è partito poco prima di mezzanotte dai Giardini del Frontone, per poi snodarsi tra Ponte San Giovanni, Bastia, Santa Maria degli Angeli e Assisi. Arrivati ad Assisi poco prima dell’alba, i marciatori sono quindi scesi alla tomba di San Francesco per quello che gli organizzatori hanno definito un momento “di raccoglimento, preghiera (per i credenti) e riflessione”.
[foto Tuttoggi.info – Alessandro Orfei]