La vicenda, documentata da TO, ha suscitato un vivo dibattito sull’opportunità di vendere gadget che rievochino il Ventennio, una possibilità che non è vietata per legge, visto che la “Legge Fiano” (che appunto avrebbe vietato la vendita di gadget che esaltassero il periodo nazifascista) è naufragata con la fine della legislatura del precedente governo dopo il passaggio al primo ramo del Parlamento.
Il fatto che non sia vietata per legge, non vuol dire però che abbia un senso vendere questo tipo di oggetti atti a offendere, per lo più inneggianti al Regime, complice della follia nazista con le Leggi Razziali rispetto alle quali oggi ricorre l’80° anniversario.
Anche perché molti comuni, soprattuto in Toscana e in Emilia, si sono dotati di una propria legislazione a tutela dell’immagine dei luoghi simbolo, mete di turisti, dove è vietata la vendita di qualsiasi oggetto che possa ricondurre all’esaltazione del fascismo e del nazismo. Vedremo ora se il sindaco Latini accoglierà la richiesta o tutto resterà come era.