Nel tardo pomeriggio di giovedì a Magione, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile e del Nucleo Operativo della Compagnia di Citta’ della Pieve, a seguito di una complessa attività investigativa e dopo l’esecuzione di vari servizi di controllo, pedinamento e di osservazione, hanno tratto in arresto in flagranza, per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti, tre uomini di nazionalità albanese, di 29, 26 e 24 anni, in Italia senza fissa dimora, uno dei quali gravato da precedenti di polizia per reati inerenti gli stupefacenti.
Colti in flagrante
In particolare, due dei tre stranieri sono stati notati dai Carabinieri mentre, nelle vicinanze di un fabbricato fatiscente, dagli stessi regolarmente affittato, erano intenti a cedere della sostanza stupefacente a due giovani del luogo, mentre il terzo se ne stava affacciato alla finestra dell’abitazione per controllare che non vi fossero in giro forze di polizia.
I Carabinieri in abiti civili, nella flagranza dello spaccio, si sono qualificati e sono subito intervenuti ma i due stranieri si sono dati a precipitosa fuga nelle campagne circostanti. Altri due militari della Aliquota Radiomobile, a distanza e di supporto all’attività dei colleghi in borghese, vista la situazione, si sono messi all’inseguimento dei fuggitivi fino a quando gli stessi non venivano rintracciati e bloccati mentre si nascondevano all’interno di un canale di scolo delle acque piovane posto a circa tre chilometri di distanza dalla loro abitazione. Per quanto riguarda l’arresto del terzo cittadino albanese, questi, oltre a svolgere il ruolo di “vedetta”, si trovava all’interno dell’immobile quale vero e proprio organizzatore della “base di spaccio al minuto”.
La perquisizione
Conseguentemente, è stata recuperata la sostanza stupefacente (cocaina) per un peso di due grammi circa suddivisa in due involucri di cellophane arrotolati, che era stata ceduta ai due ragazzi magionesi. E’ stata, quindi, eseguita la perquisizione personale, domiciliare, nonché quella veicolare alle auto da loro utilizzate. Nel corso delle operazioni sono stati trovati euro 1.960,00 in banconote da 50 e 100, quale provento dell’attività di spaccio, 4 telefoni cellulari di ultimissima generazione e vario materiale atto al confezionamento della droga. Dai successivi accertamenti, inoltre, è emerso che nei vari contatti telefonici era indicato anche l’orario “di apertura dell’attività”: dalle 12:00 alle 20:00.
La convalida dell’arresto
Nella mattinata di ieri il G.I.P. del Tribunale di Perugia ha convalidato l’arresto dei tre cittadini albanesi ed è stata applicata nei loro confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari. Dall’operazione sopra citata, emerge come la criminalità’ comune si adegui alle situazioni contingenti o alle limitazioni straordinarie imposte dal governo: gli spacciatori ricevono gli acquirenti presso le proprie abitazioni ed evitano di spostarsi, cercando di sottrarsi ai normali controlli operati dalla forze di polizia.
L’attività posta in essere rientra tra quelle svolte quotidianamente di militari dell’Arma operanti sul Trasimeno per prevenire e reprimere i reati in genere; il particolare periodo di quarantena a cui sono sottoposti i cittadini, per evitare il dilagare del contagio da coronavirus, impone da parte delle forze di polizia l’attuazione di numerosi servizi specifici per far rispettare le prescrizioni, ma nonostante ciò l’impegno dei Carabinieri nel contrasto allo spaccio di stupefacenti resta sempre ai massimi livelli.