Chiede “pulizia” nelle liste di candidati delle altre forze politiche, ponendo una “questione morale” con l’augurio “che cambi la cultura politica dell’Umbria per seguire le regole di uno Stato di diritto”, Andrea Liberati, candidato presidente alla Regione Umbria per il Movimento 5 Stelle. “I candidati sotto processo lascino e si autosospendano dai loro partiti” ha sollecitato.
Liberati, stamani insieme ad alcuni candidati al Consiglio regionale ha tenuto a Perugia una conferenza stampa davanti a Palazzo Donini prima e poi sotto Palazzo Cesaroni. “I partiti devono essere molto severi sullo status giudiziario delle persone che candidano – ha affermato – e quindi pretendiamo come cittadini umbri che si cambi decisamente marcia con una rinnovata tensione morale a partire dal momento elettorale con candidati puliti”.
Il M5S ha scelto di fare la conferenza davanti ai due palazzi simbolo della politica regionale. “Perchè sappiamo per certo – ha sottolineato Liberati – che ci sono numerosi candidati processati e di questo non se ne parla nella nostra bella regione”.
Per Liberati “sarebbe molto semplice sapere chi sono, basterebbe che facessero tutti come noi del 5 Stelle visto che abbiamo consegnato i nostri certificati penali e dei carichi pendenti per dire agli umbri la verità”. “Il garantismo è una cosa ma le elezioni e la partecipazione democratica sono un’altra”, ha aggiunto ricordando poi che le proposte per l’Umbria del Movimento 5 Stelle saranno presentate fra 7 giorni.
“Intanto possiamo dire – ha sottolineato Liberati – che occorre un deciso cambio di marcia anche nei confronti di alcune multinazionali per avere circa 80 milioni di euro attraverso un deciso incremento dei canoni concessori alle aziende multinazionali dell’idroelettrico e delle acque minerali. Anche qui c’è un conflitto di interessi di alcuni consiglieri regionali che ci lavorano o che hanno parenti che ci lavorano, bisogna che queste persone dichiarino i loro conflitti di interesse e si astengano dal votare per queste cose”.
Liberati ha poi toccato l’argomento cooperative parlando anche della presidente uscente e candidata Catiuscia Marini. “Non è possibile – ha sostenuto – che la Marini che è dirigente in aspettativa di Legacoop voti sul taglio dell’Irap del 100 per cento per le cooperative di tipo A e del 50 per cento per le cooperative di tipo B, bisogna dichiarare in che posizione si sta”.
“La regione è dominata da un sistema politico affaristico – ha detto ancora Liberati – e ci lascia sconcertati sapere che alla Marini noi paghiamo come Stato contributi per una terza pensione oltre ai due vitalizi che incasserà in futuro e questa è una cosa che deve far riflettere chi vota i vecchi partiti. Sulle coop occorre un severo monitoraggio e un cambio di rotta totale nel prossimo Consiglio regionale per affrancare l’Umbria da un sistema di potere affaristico perchè non può essere che le coop diventino porte girevoli del Pd e che tutto si confonda“. Per Liberati “la politica è altra cosa, è tensione ideale e morale“.
Servizio di Alessia Chiriatti