Chi non ha mai desiderato una seconda chance nella vita. Di sicuro non l’avrebbe pensata così traumatica, ma l’ha sicuramente avuta un noto professionista umbro che nel giro di pochi mesi è passato da una sentenza di morte certa e imminente, a nuova, restituita vita. Il tutto a causa di una diagnosi medica errata. E’ questa l’incredibile storia che l’architetto racconterà a Giampiero Tasso, in prima persona e in buona salute, martedì ore 21:00 su “Don Chisciotte”, Retesole.
La storia – Un semplice check up dermatologico, per tenere sotto controllo quel neo sul torace che ‘non si sa mai’. Una visita di controllo, per stare più tranquilli. E invece, la peggiore delle notizie. Il neo si è trasformato in un melanoma molto profondo. Sulle prime solo un dubbio, uno scrupolo del medico che ci vuole vedere chiaro e fa sottoporre il suo paziente ad un esame istologico, presso l’ospedale di Foligno. Dai risultati, la diagnosi è impietosa. Non ci sono dubbi. Non solo il neo è degenerato in un tumore, ma all’uomo non resterebbero che pochi mesi di vita.
Il colpo di scena – Nonostante la situazione appaia disperata e il tempo sia pochissimo, per l’architetto viene programmato un intervento chirurgico, non senza difficoltà, al nosocomio di Perugia. Due mesi per trovare una sala operatoria disponibile, sui tre che gli erano stati valutati da vivere ancora. Un ultimo tentativo per non far morire anche la speranza. L’operazione va a buon fine e il cancro viene estirpato. Inizia quindi il percorso post-operatorio, seguito da un nuovo medico. E qui arriva il coup de théatre. Il professore, controllando le cartelle cliniche e visitando il pover’uomo si rende conto che questi gode e ha sempre goduto, di ottima salute!
Un errore – Solo una valutazione sbagliata sembra essere il motivo di questa assurda storia, che per mesi ha tenuto con il fiato sospeso e nella disperazione più nera un uomo e la sua famiglia. Impossibile non chiedersi come sia potuto accadere. Nessuna valutazione incrociata degli esami clinici? Nessun dubbio prima della valutazione finale? Nessun riscontro prima di intervenire chirurgicamente? Vani i tentativi di dare spiegazioni, cercare giustificazioni e offrire conciliazioni: l’architetto umbro non sembra accettare compromessi e ha consegnato la sua “disavventura” alla Giustizia, seguito dall’Avvocato Degli Esposti del Foro di Perugia, per tentare di trovare almeno un “corretto” risarcimento.