Ordinanza del sindaco di Castiglione del Lago, Matteo Burico, per abbattere cinghiali a tutela della pubblica incolumità. Un provvedimento che però viene contestato da animalisti e ambientalisti.
Cinghiali, ArciCaccia rilancia il ruolo
del cacciatore operatore faunistico
Critiche anche dal Wwf Perugia, che pure, spiega, “non è preconcettualmente” contrario all’abbattimento dei cinghiali a tutela della pubblica utilità, “se i motivi sono reali, trasparenti, riscontrabili”.
Ma per il Wwf Perugia, in questo caso, non è così. Secondo l’associazione ambientalista, infatti, in questo caso non sarebbe stata tutelata proprio la pubblica incolumità.
Il presidente del Wwf Perugia, Sauro Presenzini, ha letto le motivazioni a base dell’ordinanza contingibile ed urgente, ed è trasecolato. E commenta: “Quest’ordinanza non è sorretta da nessuna evidenza reale, contrasta con le leggi vigenti, invade le competenze statali, si sostituisce addirittura al prefetto in tema di pubblica sicurezza e incolumità, istiga i cittadini a comportamenti “contra legem” e cosa veramente curiosa, per tutelare la pubblica incolumità, … proprio di essa si dimentica!!!”Infatti, sembrerebbe ‘autorizzare’ dei privati cittadini ‘non abilitati’, ad usare armi a canna rigata (che sparano proiettili a oltre 3 chilometri di distanza), anche in mezzo alle case, in luoghi pubblici, nelle vie, ove i potenziali selvatici potrebbero essere rincorsi e fucilati sul posto”.
Effettuato l’accesso agli atti, gli avvocati del Wwf, Valeria Passeri, Michele Pezone, Domenico Aiello e Patrizia Fantilli, studieranno il caso. Affinché questa e ordinanze simili, “sistematicamente falcidiate ed annullate in sede di esecuzione”, ricorda il Wwf, non possano poi essere usate ‘copia/incolla’ in tutta Italia. Come, secondo gli ambientalisti, sarebbe stato fatto a Castiglione del Lago. Un’ordinanza che sta diventando un caso, in tutta Italia.
Presidente Presenzini osserva ancora come tale ordinanza “abbia anche esercitato uno sgarbo istituzionale nei confronti del prefetto, invadendone a gamba tesa le prerogative (la pubblica incolumità) che, come noto, giuridicamente sono competenze di rango statale e sono certamente ultronee alle competenze locali di un sindaco.
Secondo il Wwf, poi, ad una attenta disamina dell’ordinanza le motivazioni richiamate in essa sarebbero “fumose e lacunose”.