Miglior cortometraggio dell’ Umbria Film Festival è L’operaio di Andrea Sbarretti. Una storia di drammatica attualità, sulla crisi dell’ Acciai Speciali Terni e sulla vita di un giovane operaio che rischia di essere licenziato a seguito dei nuovi piani strategici della Thyssen Krupp.
L’operaio vince “ per la capacità narrativa nel rappresentare in modo non banale e non scontato una storia che si ispira alla quotidiana attualità della perdita di lavoro” .
Così si esprime la giuria, motivando il premio consegnato al regista umbro, già autore di molti cortometraggi, 3 film ed una trentina di documentari televisivi.
Il protagonista, interpretato dallo stesso Sbarretti, è un antieroe che sfugge alla retorica: mangia i pampepati in piena estate (i pampepati sono dolci natalizi), fa palestra ma resta senza muscoli, prende il sole non in piscina ma in mezzo ad un campo, mette i voti alle ragazze e li segna su un taccuino. L’operaio è un anticonformista del lavoro che per superare il momento di grave crisi sociale, si mette alla ricerca di un’avventura sessuale. Ma invece di trovare l’amore profano, trova quello sacro, innamorandosi di una ragazza che da tempo, in silenzio, sperava in una relazione con lui. Un personaggio all’apparenza frivolo, ma che nel finale si redime e ci consegna una verità in fin dei conti inappellabile: la vita vale la pena di essere vissuta pienamente, anche nelle difficoltà lavorative ed economiche che viviamo in questi tempi.