L'opera “Selva” di Giancarlo Sciannella testimonia come l'artista trasformi una materia “povera” quale la terracotta in strumento d'espressione fortemente evocativo. La materia diventa corpo organico la cui epidermide è segnata dalla forza primitiva del gesto demiurgico dell'artista. È la violenza del fuoco che conserva gli echi memoriali del processo mitopoietico. Dal gorgo tellurico orizzontale la cui forma circolare, nella sua simbologia cosmica, racchiude in potenza la genesi di nuove epifanie, sembrano scaturire presenze verticali tra il residuo fossile e il richiamo archetipo, che hanno radici nel vissuto socio antropologico dell'artista. Il lavoro occupa solidamente lo spazio architettonico attraverso il suo forte nucleo di presenza fenomenologica e sembra frapporsi tra lo spettatore e le icone sacre con le quali sembra instaurare un dialogo silente. È attraverso il suo fare plastico, nell'ultimo decennio sempre più orientato verso manifestazioni nella dimensione ambientale, che Sciannella si rapporta criticamente con il mondo, passato e presente, in un viaggio che diventa dialogo gnoseologico con la materia primaria.
L'OPERA “SELVA” DI GIANCARLO SCIANNELLA NELLA CHIESETTA DELLA MADONNA DEL POZZO
Gio, 17/02/2011 - 16:17