Allo scultore Leoncillo (1915-1968), uno dei protagonisti dell’arte del Novecento, Spoleto – la sua città natale – dedica, nel centenario della nascita, una serie di iniziative, nell’ambito del 58° Festival dei 2Mondi, che prenderanno avvio con un’esposizione (27 giugno-12 luglio) alle Fonti del Clitunno e due giornate di studio (9-10 luglio) nella Sala Conferenze del Complesso Monumentale di San Nicolò.
Contemporaneamente all’apertura del Festival, sabato 27 giugno, alle 19, verrà inaugurata la mostra “Ritorno alle FONTI”, nel suggestivo scenario del Clitunno, che proporrà quattro sculture del periodo informale, provenienti dal Palazzo Collicola Arti Visive di Spoleto e dalla collezione Sargentini, storico conservatore delle opere di Leoncillo. Le Affinità patetiche, San Sebastiano I e II sorgeranno sull’isolotto del Clitunno, specchiandosi nelle acque che Leoncillo amava e dalle quali, secondo la testimonianza di Alberto Zanmatti (curatore della mostra con Fabio Sargentini e Gianluca Marziani), progettava già nel ’62 – in occasione della grande esposizione di Giovanni Carandente “Sculture in città”, allestita dallo stesso Zanmatti – di far emergere la sua creta «[…] che nascerà come un nuovo oggetto naturale, una pianta tra le foglie […] Un nuovo oggetto naturale profondamente vero della nostra naturalezza, come una pietra che è della terra, come la foglia dell’albero, come questa mano che è la mia […]» (dal Piccolo diario di Leoncillo).
“Natura ed espressione. L’approdo sofferto di Leoncillo” è il titolo dell’incontro di studio, a cura di Stefania Petrillo e Anna Leonardi, che il 9 e il 10 luglio riunirà storici dell’arte, critici, artisti e collezionisti per riconsiderare l’opera del grande scultore.
A quasi cinquant’anni dal convegno organizzato dal Festival nel 1969, a lato di un’indimenticabile antologica nello stesso complesso di San Nicolò, appare essenziale confrontare i testimoni di allora con le nuove generazioni di critici e storici, ripercorrendo l’itinerario artistico di Leoncillo dalle prime esperienze espressioniste agli anni del dopoguerra – infiammati dalla polemica tra realisti e astrattisti – sino all’intensa stagione dell’informale. Una rilettura necessaria per confermare la centralità di Leoncillo nella storia della scultura non solo italiana e per misurare l’ampiezza della sua ricerca, la densità di un percorso tormentato ma ricco di coraggiosi sviluppi nonché la capacità di muovere ancora oggi riflessioni e interrogativi.
Tracce visibili della presenza dell’Artista – quattro sculture particolarmente significative – segneranno gli spazi e il percorso dell’incontro. Interventi di: Renato Barilli, Alberto Boatto, Luca Bochicchio, Maurizio Calvesi, Maria Ida Catalano, Bruno Corà, Enrico Crispolti, Alessandro Del Puppo, Stefano Di Stasio, Chiara Fabi, Anna Leonardi, Giancarlo Limoni, Bruno Mantura, Mariastella Margozzi, Francesco Mariani, Gianluca Marziani, Enrico Mascelloni, Maria Grazia Messina, Francesca Romana Morelli, Stefania Petrillo, Vittorio Rubiu, Fabio Sargentini, Francesco Scoppola, Claudio Spadoni, Claudia Terenzi, Italo Tomassoni, Bruno Toscano, Caterina Zappia.