Le Logge Dei Tiratori della Lana di Gubbio sono da sempre un patrimonio della città ma anche argomento di accese e numerose discussioni, riguardanti, tra le altre, l’installazione di vetrate. Elemento, quest’ultimo, che rischierebbe di intaccare, con un tocco di “modernità”, un bene bisognoso esclusivamente di una semplice salvaguardia.
Il Comitato Cittadino per la Tutela dei Beni Culturali e del Paesaggio torna sulla questione anche per comunicare la sintonia con quanto detto dal sindaco Stirati, che in un recente incontro ha dichiarato la seria intenzione di ristrutturare le Logge tramite “progettualità di altissimo livello”, riservando perplessità, appunto, sull’eventuale inserimento di vetrate.
I contro della “vetrificazione” – L’associazione cittadina, seguendo la linea e le opinioni di autorevoli esperti, pensa che tale intervento potrebbe rivelarsi solo “un irreparabile sfregio per il centro storico di Gubbio”. Probabilmente i cristalli, che andrebbero a “modernizzare” l’intera struttura, non sarebbero nemmeno prodotti da aziende locali. Al di là di questo, il Comitato ritiene alquanto “paradossali” i motivi per cui la Soprintendenza di Perugia avrebbe fatto arrivare, direttamente da Roma, l’autorizzazione a procedere alla “vetrificazione”: tra questi, l’eliminazione del rischio di danneggiamenti al tetto causa forte vento e una migliore fruizione, per i portatori di disabilità, delle bellezze della città.
Il Comitato, infine, non esclude che un eventuale scossa di terremoto possa far diventare gli stessi vetri pericolosi per le persone e dannosi per l’intero complesso.
Chiusura al pubblico – Altra questione spinosa riguardante le Logge, e che il Comitato tende a ribadire, è l’inaccessibilità al pubblico. Molti cittadini, infatti, desiderano poter riaprire a tutti gli eugubini, dopo i dovuti lavori di restauro, questo “monumento di archeologia industriale unico nel suo genere, primo e imprescindibile gradino dei terrazzamenti urbatettonici che caratterizzano il centro storico”. Una fruizione durante l’intero anno, in effetti, potrebbe far diventare le Logge “uno degli spazi vitali della città”.
Tale struttura, però, appartiene a dei privati, nonostante essa sia “un bene monumentale e paesaggistico della comunità, inserito nel complesso architettonico del centro storico” che, senza vetri, potrebbe prestarsi “allo svolgimento di un’infinità di manifestazioni e attività perfettamente compatibili con la loro natura architettonica e la loro valenza paesaggistica”.