Si attendono le ultime proposte dai territori. Poi Walter Verini, dopo un confronto con il gruppo dirigente regionale (sabato, di fronte all’assemblea, si è preso tempo sino a mercoledì) stilerà l’elenco dei 20 nomi che compariranno sulla lista del Partito democratico per le regionali.
“Sarà una lista – anticipa il commissario dem – con personalità di esperienza, un forte radicamento nei territori, che saranno tutti rappresentati, un forte rinnovamento generazionale, aperta a nomi non direttamente ascrivibili alla militanza di partito e tante donne“. Una lista che “guarda alla storia, al presente e al futuro. Ma in dosi – aggiunge – che guardano molto al futuro“.
E rispondendo ai diktat dei nuovi alleati a 5 stelle (la parlamentare Ciprini ha detto pubblicamente di aver preparato il Maalox), Verini replica: “Noi non abbiamo impresentabili“.
Si dice certo che Andrea Fora farà parte della coalizione (“credo si sia già sentito con Bianconi“, dice; lunedì pare che l’ex presidente di Confcooperative Umbria sia stato rassicurato direttamente da Zingaretti circa il futuro). E garantisce che in caso di vittoria Vincenzo Bianconi avrà la possibilità di scegliersi la sua squadra, ma senza esclusioni aprioristiche per eventuali personalità competenti espressioni di partiti.
Verini racconta ai giornalisti le ultime 48 ore, quelle in cui è maturata la scelta di candidare Vincenzo Bianconi. Spiega che non è il “piano B” pescato dopo l’ennesimo rifiuto, quello di Francesca Di Maolo: “Avevamo sondato la disponibilità di una decina di personalità della società civile, in Umbria. Ma contemporaneamente“. Insomma, il candidato scelto dalla coalizione civica e giallorossa (Verini si dice certo che alla fine tutte le altre forze politiche e civiche dell’area di centrosinistra si riuniranno intorno al nome di Vincenzo Bianconi) non è la quinta, sesta scelta scorrendo la lista dei candidabili: è uno dei nomi tra quelli indicati per poter vincere una sfida che tre mesi fa sembrava persa in partenza.