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‘Liberati’ da ogni peccato, candidato M5S spara su politica in Umbria

Una granata. Il Movimento 5Stelle si risveglia dal torpore e dal silenzio e lancia una denuncia choc a poco più di un mese dalle elezioni regionali in Umbria. Un attacco senza se e senza ma al “sistema”. Perché, scrive il candidato alla presidenza Andrea Liberati, appena subentrato a Laura Alunni, “c’è una gigantesca questione morale”. Le domande, dalla quale partire è una. Ed è chiara: Quando dovrebbe cambiare l’Umbria, se non ora? Quando, visto il disastro generato dalle permanenti collusioni tra sinistra e destra?”.
In parole comuni, bastonate a Cinque stelle in ogni direzione. Ma se la domanda di incipit è chiara, un po’ meno lo sono le argomentazioni di risposta. Ce n’è per tutti, ben’inteso: destra, sinistra, magistratura e multinazionali. Mancano solo fatti e nomi. Da un Movimento che di tanto si dice a conoscenza e che per la legalità tanto si batte, ci si aspetterebbe forse un’azione più incisiva ed efficace di un j’accuse a misticanza. Almeno un tentativo. Leggiamo Liberati: “In Umbria si candidano persone indagate o sotto processo e nessuno fiata. Quel che per questi partiti conta è solo portare voti. Un rapporto disinvolto con la cosa pubblica che qui poi comporta precise conseguenze. Tipo un laissez faire assoluto di sinistra e destra verso alcune cooperative che hanno pressoché in mano l’economia umbra. Cooperative che di mutualistico non hanno più nulla, ma che, grazie a questi partiti, inquinano il libero mercato e depauperano la pubblica amministrazione ‘esternalizzata’, sfruttando vergognosamente i lavoratori e distruggendo altre imprese grazie a intrecci pesantissimi ed evidenti in particolare col Partito Democratico. E questa è una patologia del sistema”.
Il secondo esempio-scandalo messo sul tavolo dal portavoce grillino è più ampio e riguarda “lo stesso approccio servile, clientelare e interessato verso quelle multinazionali che, da Perugia a Nocera a Orvieto, da Spoleto a Narni, da Foligno a Terni, hanno spesso scelto l’Umbria come terra elettiva per costituire uno Stato nello Stato, nella più totale impunità, con licenza di sottrarre beni comuni, senza mai risponderne ad alcuno: le numerose vertenze aperte sul fronte socio-occupazionale, ambientale e sanitario parlano da sé, con una dinamica economica mai davvero accompagnata politicamente, da Roma a Perugia, senza soluzione di continuità”.
Il portabandiera pentastellato prosegue. E arriva la detonazione: “Per il Movimento Cinque Stelle esiste una cappa paramafiosa sull’Umbria, una cappa tuttora integra ma destinata fatalmente a cadere, situazione vergognosa ben descritta da alcuni osservatori: al riguardo sarebbe assai istruttivo capire le ragioni delle cene tra certi funzionari dello Stato e personale politico sotto processo”.
E ancora più a fondo: “Seguendo poi le parole di Raffaele Cantone, che qualche settimana fa ha rilasciato alla stampa dichiarazioni molto chiare sul lavoro di alcune Procure di provincia, sarebbe a questo punto interessante capire perché in Umbria da anni sia così debole la repressione giudiziaria della corruzione politico-affaristica. Sarebbe interessante capire – argomenta ancora Liberati – se siamo tutti persone libere, tese al bene comune, o se invece alcuni preferiscano vite più comode, dimentichi del proprio altissimo ruolo a garanzia dei cittadini, a partire da quelli più deboli, quelli senza lavoro, senza consulenze. Senza speranze. Intanto le prescrizioni fioccano, quando i processi ci sono, ovviamente. Brani significativi della sinistra, della destra, congiuntamente a corrotti e corruttori dell’Umbria ringraziano” Sarà la campagna elettorale? Questa è una domanda pesante.