“Leonessa vuole indicare la strada del proprio futuro in prima persona, senza casacche e senza colori politici. Tutto per il bene comune”. È il succo dell’intervento del presidente del comitato referendario Tutti SiAmo Leonessa, costituitosi con l’obiettivo di traghettare il piccolo comune reatino dal Lazio all’Umbria. O almeno di indire un nuovo referendum. Le motivazioni alla base della nascita del comitato sono state illustrate martedì durante un incontro pubblico al teatrino parrocchiale di Leonessa, al quale hanno preso parte circa 70 persone. Durante l’assemblea sono stati illustrati i cambiamenti che a breve interesseranno l’Italia tutta, vale a dire la nascita delle nuove macroregioni che dovrebbero portare la zona di Rieti a finire nella Regione Adriatica.
Durante l’incontro è intervenuto anche il professor Mario Polia, storico ed antropologo, socio fondatore di Tutti SiAmo Leonessa. “Tanti sono i motivi pratici – ha sottolineato – ed i caratteri nei quali ci riconosciamo. Da antropologo posso dirvi inoltre che Leonessa prima della sua costituzione da parte di Carlo D’Angiò nel 1278 è stata per millenni umbra, veniva infatti chiamata Narnate. Il nome – ha ricordato – gli deriva dal fiume Nar, oggi fiume Corno, che significava Nera”). A prendere la parola è stato anche l’avvocato Gianfranco Paris: “Da tanti anni conosco il territorio della Sabina, mai come in questo momento abbiamo bisogno che il popolo torni a dire la propria ed a riappropriarsi del proprio ruolo”; quest’ultimo ha anche illustrato i 10 punti del “Manifesto di Friozzu”.
Con la serata di presentazione del comitato referendario è quindi partita, tramite la raccolta firme, evidenziano i promotori, “quella che a nostro avviso segnerà la storia futura di Leonessa, di Rieti e della Sabina”.