Leonelli saluta il Pd del Letta "safety car" e va in Azione

Leonelli saluta il Pd del Letta “safety car” e va in Azione

Massimo Sbardella

Leonelli saluta il Pd del Letta “safety car” e va in Azione

Mer, 31/03/2021 - 11:18

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L'ex segretario umbro del Pd non si riconosce nella tregua armata scelta a livello nazionale | E annuncia: se entro in Regione pagherò la mia quota ai dem

Giacomo Leonelli saluta il Pd e aderisce ad Azione, la formazione politica creata da Carlo Calenda. L’ex segretario umbro del Pd, renziano della prima ora e poi, da consigliere regionale, protagonista nelle vicende politiche che hanno portato alla caduta di Catiuscia Marini da presidente della Regione Umbria dopo l’inchiesta sulla Sanitopoli perugina, ha pubblicamente reso nota la sua scelta con un post su Facebook.

Buona fortuna #PD. Io mi fermo qui. La conservazione – scrive Leonelli – davvero non fa per me e per questo mi rimetto in discussione“.

Leonelli, primo dei non eletti alle regionali nella lista del Pd, era rimasto in attesa degli sviluppi della situazione politica. Che si è trascinata ormai con due anni di commissariamento, tra vicende nazionali, faide locali e rinvii congressuali dovuto all’emergenza Covid. Quell’emergenza che ha allontanato anche possibili elezioni anticipate a livello nazionale che magari avrebbero rimescolato le carte anche nei territori.

Letta come una “safety car”

Ora, la sua scelta di rompere gli indugi e di lasciare il Pd. Una decisione che argomenta partendo da valutazioni nazionali, con Enrico Letta eletto segretario praticamente all’unanimità da quell’Assemblea nazionale massima espressione di quello che il predecessore, Nicola Zingaretti, aveva definito pochi giorni prima “il partito che parla solo di poltrone“.

Un’unanimità che per Leonelli è di fatto l’ennesima tregua armata, senza una reale discussione interna al partito. “Abbiamo assistito – scrive Leonelli – a una sorta di cristallizzazione degli equilibri interni. Come se in pista fosse arrivata una sorta di ‘safety car’ capace di traghettare i vari capicorrente di maggioranza e di minoranza con le loro posizioni consolidate, almeno fino alla notte in cui al Nazareno verranno vergate le liste elettorali delle prossime elezioni“. Con i capicorrente pronti a riprendere la loro corsa, solitaria, quando la “safety car” sarà costretta a farsi da parte. E un mini Gp già lo si è visto nella corsa, tutta al femminile, per lo scettro di portabandiera alla Camera.


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“Io mi fermo qui”

Dal nazionale al locale, alle decisioni personali. “Avevo già deciso e reso noto che non avrei comunque partecipato al congresso regionale del Pd – continua Leonelli – non riconoscendomi di fatto in nessuna delle proposte avanzate. In queste settimane però è accaduto qualcosa di peggio: e cioè che il Pd di fronte alla domanda diffusa di un nuovo paradigma sociale ed economico nazionale, europeo e mondiale, ha preferito, anziché avviare una discussione a viso aperto di fronte al Paese, mantenere i rapporti di forza delle sue correnti. Questo per me è inaccettabile: io mi fermo qui. Perdonatemi, ma a me non interessa portare un contributo, seppur piccolo, a gruppi dirigenti interessati solo a salvaguardare loro stessi fino al punto di eludere scientificamente ogni ipotesi di discussione per il rischio che quegli equilibri consolidati vengano minacciati“.

In caso di ripescaggio in Regione

Lascio questo Pd senza rancore – prosegue l’ex segretario umbro – grato comunque a un partito che mi ha permesso straordinarie esperienze umane e politiche, e soprattutto a una comunità diffusa generosa e che mi porterò nel cuore. Lascio a testa alta, con la coscienza a posto e nel rispetto di quel partito e di quegli elettori che hanno creduto in me”.

Una mossa che potrebbe portare al futuro ingresso in Consiglio regionale di Azione, la formazione a cui Leonelli ha aderito? Lui annuncia a questo proposito: “E’ proprio per questo che ove dovessi rientrare in Consiglio regionale mi impegno fin d’ora a versare al Pd la mia parte di contributo degli eletti, così come ho sempre fatto regolarmente in passato”.

Azione, un “contenitore sano”

E per seguire “la politica come valore anziché come disvalore” Giacomo Leonelli annuncia di aver aderito ad Azione. Sempre vista “come un contenitore ‘sano’, costruito dal basso, dalla sincera impronta liberale e riformista, che ha sempre anteposto i contenuti e la proposta alla demagogia e al populismo, e che non ha esitato a schierarsi apertamente in battaglie controcorrente quando le ha ritenute giuste”.

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