Leolandia, il primo parco divertimenti in Italia per gradimento nel 2017 secondo Tripadvisor, è pronto a sbarcare in Umbria. Portando con sé posti di lavoro e turismo. Il “colpaccio” è del comune di Narni: l’idea è infatti quella di aprire un parco bis a San Liberato, lungo il raccordo Terni – Orte, coprendo così il centro sud Italia oltre alla sede principale in Lombardia, a Capriate San Gervasio (BG), che nel 2016 ha registrato oltre 800mila visitatori con un fatturato di 22 milioni di euro e 600 lavoratori nel periodo di alta stagione.
Il primo passo per il progetto è avvenuto giovedì mattina a Terni, quando è stata costituita la società Leolandia Umbria. A farne parte il presidente di Leolandia spa, il dottor Giuseppe Ira, la famiglia narnese Giovannini (la stessa della società Genera di Nera Montoro, che si occupa di energie rinnovabili ed ingegneristica) ed altri imprenditori narnesi. “Il progetto è molto interessante; andremo ora a chiedere le autorizzazioni amministrative necessarie per realizzarlo, ma soprattutto verificheremo la lungimiranza degli amministratori regionali nel comprendere che questa iniziativa comporta un grande tasso di occupazione giovanile e potrà riuscire ad amplificare i flussi turistici da e per la regione dell’Umbria” è il commento di Giuseppe Ira.
Sotto la cui guida Leolandia (nato nel 1971 come “Minitalia” e che ha cambiato nome e volto, rivolgendosi negli ultimi anni ai bambini ed alle famiglie) ha visto un boom di visitatori, grazie anche ad una massiccia campagna pubblicitaria televisiva ed a iniziative con i paladini dei bimbi più piccoli. E’ infatti ad una platea diversa rispetto a parchi come Gardaland e Mirabilandia (che comunque Leolandia ha superato come gradimento nel 2017 secondo Tripadvisor) che il grande parco divertimenti situato tra Milano e Bergamo si rivolge. Visitatori che, nei 200mila metri quadri, possono contare su molte attrazioni, varie delle quali fruibili anche a famiglie con figli piccolissimi, oltre ad una fattoria, all’acquario, all’Italia in miniatura, agli spettacoli ed alle aree dedicate a Peppa Pig e Masha e Orso.
A Narni si cercherà quindi di replicare quello che esiste già in Lombardia, anche se con dimensioni minori. Un’operazione che se andasse in porto porterebbe benefici per tutta la regione. In realtà già diversi anni fa si era tentata una strada simile, sempre a San Liberato. Allora si parlava di portare in Umbria Mirabilandia, ma il progetto fallì prima di partire. Ora la speranza è che questa volta l’opportunità venga colta e per questo si cercherà, fanno sapere dalla neonata società, una sinergia con le istituzioni regionali e comunali. I presupposti ci sono, per lo meno per fare un parco più concentrato rispetto a quello lombardo. L’area al momento disponibile è di circa sette ettari, adiacente al distributore della Fina di San Liberato ed avrà il massimo della collegabilità alle superstrade e autostrade, vista la vicinanza anche al casello autostradale di Orte. Inoltre sarà completamente sostenibile sia dal punto di vista dell’energia elettrica che biodegradabile in quanto userà solo prodotti in Mater-B, con il cibo che sarà quasi esclusivamente a “Chilometro Zero”.
“Per noi è una grande opportunità. Faremo del tutto, nel lecito, ovviamente, perché questa iniziativa possa prendere quota” è il commento del sindaco di Narni Francesco De Rebotti.