Un passo in più – e 343mila euro in campo da parte della Regione Umbria – per Leolandia 2, il parco divertimenti per bambini che nella sua sede principale di Capriate San Gervasio (BG) accoglie 1,1 milioni di visitatori all’anno con un utile di 37 milioni di euro (dati del 2018) e che si vuole duplicare, anche se con differenze e spazi inferiori, a San Liberato di Narni.
L’investimento relativo al territorio umbro, nei pressi del raccordo Terni – Orte ed a pochi chilometri dal casello dell’autostrada, è stimato in oltre 36 milioni di euro, con la creazione di circa 25o nuovi posti di lavoro. Non solo: se il parco Leolandia in Lombardia oltre all’area giochi per bambini conta anche una “mini Italia” tutta da scoprire, il parco in Umbria punterà a valorizzare i borghi della regione, con ambientazioni a tema.
L’ulteriore passo verso questo importante investimento è stata l’approvazione, da parte della Giunta regionale, su proposta del vicepresidente con delega allo sviluppo economico Fabio Paparelli, dello schema di Accordo di programma fra Ministero dello sviluppo economico, Regione Umbria e Invitalia “a sostegno degli investimenti produttivi del Contratto di sviluppo proposto da Leolandia Umbria srl finalizzato al potenziamento della qualità dell’offerta turistica nel Comune di Narni”.
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Nel dettaglio, la proposta prevede la realizzazione di un parco divertimenti tematico destinato all’infanzia in località San Liberato per una superficie complessiva di 55 mila mq con ambientazioni ispirate ai borghi medievali umbri, ed una struttura ricettiva destinata al segmento del turismo familiare con 16 camere, per un totale di 80 posti letto ed una capacità ricettiva teorica di 29 mila 200 posti letto all’anno. La realizzazione del programma consentirebbe di attivare sul territorio umbro investimenti per 36,3 milioni di euro, con un impatto occupazionale diretto stimato in 250 addetti. Per l’attuazione degli interventi, secondo lo schema di Accordo di programma, la Regione Umbria mette a disposizione 343 mila euro derivanti dal Fondo unico regionale per le attività produttive industriali.
Per l’assessore Paparelli il programma, coerente con gli strumenti di pianificazione delle attività di promozione turistica e integrata della Regione Umbria, ha una importanza strategica da un punto di vista occupazionale e di richiamo turistico in quanto consente di ampliare l’offerta turistica dell’intera Umbria, contribuendo alla destagionalizzazione dei flussi turistici con importanti ricadute sul territorio di riferimento e sull’intera filiera. La creazione di attrazioni con ambientazioni a tema permetterebbe inoltre – secondo l’assessore regionale – di valorizzare le risorse culturali e ambientali del territorio e sostenere lo sviluppo dell’area e ciò in linea con gli obiettivi e le finalità del più ampio Accordo di programma per l’area di crisi complessa Terni- Narni in cui ricade l’investimento.