"L’enigma etrusco dell’acqua e del vino”: una conferenza con Tatiana Melaragni, Rossana Cedergren, Gianfranco Bracci.
Domenica 30 luglio, alle ore 19, al Museo archeologico nazionale di Orvieto in piazza Duomo, si terrà una conferenza su “L’enigma etrusco dell’acqua e del vino”, con Tatiana Melaragni, Rossana Cedergren, Gianfranco Bracci. Per l’occasione il museo rimarrà aperto fino alle ore 22.30.
Il Museo archeologico di Orvieto è allestito al piano terra del medievale palazzo Martino IV, uno dei tre palazzi papali alle spalle del duomo di Orvieto.
Raccoglie – viene spiegato dal ministero della Cultura – i materiali di più antico e recente ritrovamento e costituisce, assieme al museo della Fondazione Faina – posto sul lato opposto della piazza del Duomo – una sintesi delle conoscenze archeologiche su Orvieto. Essendo legato all’attività di ricerca e studio della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria e delle istituzioni scientifiche e culturali che operano nel territorio, il museo nazionale mostra gli esiti delle ricerche archeologiche ed è pertanto in continua evoluzione.
Inaugurato nel 1982, il museo espone i materiali rinvenuti nel territorio fino al XIX secolo in precedenza custoditi nella sezione archeologica del Museo dell’Opera del Duomo. A questa collezione, composta da alcune migliaia di oggetti, si sono aggiunte le pitture parietali delle tombe Golini di Porano, fino a quel momento conservate nel Museo Archeologico di Firenze, nonché una cospicua raccolta dei più antichi ritrovamenti nella città (necropoli urbane di Crocifisso del Tufo e di Cannicella, templi del Belvedere e di via San Leonardo) e nel territorio circostante (necropoli di Porano, di Castellonchio e delle località limitrofe) riordinati topograficamente secondo moderni criteri museografici. I reperti recuperati grazie a scavi recenti o tuttora in corso vengono esposti secondo un piano di rotazione che consente di apprezzare i continui risultati delle ricerche.