Legge elettorale dell'Umbria, ecco perché Volpi e il CDC Umbria bocciano la proposta

Legge elettorale dell’Umbria, ecco perché Volpi e il CDC Umbria bocciano la proposta

Redazione

Legge elettorale dell’Umbria, ecco perché Volpi e il CDC Umbria bocciano la proposta

Mer, 24/11/2021 - 15:16

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Il costituzionalista, insieme ad Alessandra Ruffini e Francesco Tanzarella: male premio di maggioranza, elezione del Presidente e rappresentatività

In merito al dibattito sulla proposta di riforma della legge elettorale regionale umbra, presentata da FdI, Forza Italia e Pd, riceviamo e pubblichiamo le valutazioni del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale dell’Umbria, di cui fa parte anche il costituzionalista Mauro Volpi.

Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale dell’Umbria esprime la sua netta contrarietà alla proposta di riforma elettorale elaborata dall’Ufficio di presidenza uscente dell’Assemblea legislativa e presentata da tre Consiglieri. Nel metodo la proposta viene calata dall’alto scavalcando la competenza della Commissione per le riforme statutarie e regolamentari, istituita con la legge n. 5 del 2020, che ha il compito di svolgere indagini e studi sui contenuti della legge elettorale regionale e anche di predisporre una proposta di modificazione della legge, emarginando vari gruppi di opposizione e uno di maggioranza e senza alcun ricorso preventivo a forme di partecipazione popolare.

Nel merito gli aspetti negativi sono nettamente prevalenti: si ripropone l’elezione del Presidente della Giunta a maggioranza relativa, si fa dipendere la maggioranza consiliare dal voto ottenuto dal candidato vincente attraverso il “voto congiunto” che frustra la libertà dell’elettorale di scegliere una lista e un candidato Presidente ad essa non collegato, si altera la rappresentatività del voto con la foglia di fico dell’attribuzione del premio di maggioranza (12 seggi più quello del Presidente) alla lista o alla coalizione che abbia ottenuto il 40% dei voti, subito derogata dalla previsione che vi sia comunque un premio (11 seggi più 1, pari al 57% dei componenti dell’Assemblea) a chi arriva in testa con meno del 40% dei voti, si stabilisce l’obbligo di raccogliere un numero elevato di firme (2000 nella circoscrizione di Perugia, 1200 in quella di Terni) per le liste che non hanno referenti nell’Assemblea regionale o nel Parlamento nazionale.

Infine non si prende in considerazione la questione della rappresentatività dei territori come si potrebbe fare mediante il ricorso a collegi uninominali da distribuire a livello regionale con sistema proporzionale (analogamente a quanto avveniva per i Consigli provinciali). Il Coordinamento parteciperà alle iniziative del Comitato per la democrazia in Umbria che aveva contestato la vigente elegge elettorale per la sua non rappresentatività e antidemocraticità, sostanzialmente confermate nella proposta presentata“.

Mauro Volpi                                                                                     

Alessandra Ruffini

Francesco Tanzarella

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