E’ semplice rispondere ai punti programmatici proposti dal Movimento Cinque Stelle – scrive in una nota Stefania Filipponi di ‘Alleanza Popolare’ – perché è sufficiente una analisi comparata dei rispettivi programmi e di quanto fatto in cinque anni di opposizione.
Occorre però partire dal modo di concepire la politica che deve essere assolutamente trasparente basata su precise modalità di partecipazione civico-sociale per costruire, tutti insieme, il nostro futuro e per dire basta ai mestieranti e politicanti.
Le responsabilità di governo della città vanno attribuite secondo professionalità e competenze e non su base partitica; inoltre si propone di creare un “gruppo di saggi” nei settori strategici per lo sviluppo civico (come quello ambientale, culturale e promozione turistica, pianificazione urbana e territoriale) al fine di affiancare la pubblica amministrazione e concertare con essa scelte di carattere specifico, che dovranno essere poi sviluppate attraverso un pubblico dibattito – spiega la Filipponi – onde attuare la partecipazione effettiva dei cittadini alla gestione della cosa pubblica.
1 –L’attuale Piano Regolatore Generale, entrato in vigore nel 2000, era stato pensato e pianificato per un’espansione della città a 100.000 abitanti, previsione che si è rivelata errata ed ha portato ad una scriteriata edificazione, penalizzando aree agricole di pregio. Nell’ultimo ventennio di governo della sinistra, la pianificazione territoriale, del tutto priva di una visione strategica ed identitaria, ha fortemente penalizzato lo sviluppo di Foligno. La revisione del PRG e dei relativi volumi edificatori può avvenire solo con l’accordo con privati, che hanno diritti acquisiti che vanno rispettati; pertanto è indispensabile aprire una fase di contrattazione con i proprietari dei terreni edificabili non ancora edificati, onde verificare la disponibilità a rinunciare alle volumetrie con conseguente sgravio fiscale. Contestualmente bisogna sostenere la riconversione delle imprese da una edilizia di costruzione ad una di manutenzione, scelta che può determinare nuove importanti occasioni di lavoro. Le trasformazioni della città e del territorio devono diventare straordinari laboratori di confronto con cittadini, imprese, studi tecnici, professionisti; vanno messe in campo, per coinvolgere la collettività, precise azioni di comunicazione, consultazione e empowerment. La partecipazione, che va attuata con diverse modalità, è uno strumento prezioso perché coinvolge tutti i soggetti nelle scelte politiche e tecniche in base alle quali i luoghi in cui viviamo si trasformano.Va inoltre incentivato l’efficentamento energetico a partire dagli edifici pubblici, dai palazzi di proprietà comunale e dei servizi ai cittadini.
2 – I rifiuti sono una risorsa e come tale va trattata, occorre però una forte partecipazione civica per fare il bene del proprio territorio.
L’aumento dei rifiuti non è un dato immodificabile ma solo un fattore che può essere governato con il coraggio di una politica autorevole in grado di costruire il futuro dei propri cittadini. Occorrono progetti che coinvolgano la comunità e sappiano ridefinire gli stili di vita, stimolando la partecipazione dal basso, soprattutto attraverso la collaborazione attiva con le associazioni ambientalistiche, di volontariato, sportive, sanitariei.
Insieme con i cittadini vanno definiti e pianificati i dieci passi verso “rifiuti zero”.
3 – La gestione delle partecipate deve essere rivista completamente. Non più carrozzoni , serbatoi di favori politici in cambio di posti di lavoro, ma società efficienti con seri piani industriali, ai cui vertici devono essere nominati soggetti con specifiche professionalità . Invece di nomine partitiche, manager di specchiata onorabilità e competenza, senza duplicazione di incarichi o cariche e con drastica riduzione delle relative indennità. Massima trasparenza dei curriculum, delle procedure e degli obiettivi raggiunti, onde consentire un controllo effettivo dei cittadini
4 – Adesione piena a tutte le iniziative dell’associazione Libera. Ho fatto della trasparenza una “stile di vita”
5 – L’ambiente deve essere tutelato, in tutti i suoi aspetti; aria, acqua e territorio E’ essenziale un continuo e puntuale monitoraggio da parte dell’Agenzia Regionale, purché i rilievi dell’aria non vengano “pilotati” ad arte al fine di non far rilevare il superamento dei limiti, come risulta inequivocabilmente dalle intercettazioni del nucleo investigativo dei Carabinieri. Poi una particolare attenzione deve essere anche riservata al problema delle acque, sia che si tratti di quelle destinate al consumo umano, che alle altre. Non è tollerabile che si rimanga inattivi su un problema come quello rappresentato dalle falde inquinate, cercando semplicemente di tranquillizzare la popolazione, divulgando notizie anche distorte. In collaborazione con NOE, Provincia di PG, l’Università, ARPA, ASL e tutti gli altri soggetti interessati, occorrono controlli ambientali in tutte le aziende potenzialmente inquinanti e monitoraggio analitico della acque ad uso irriguo. Inoltre non è più tollerabile lasciare al completo abbandono sorgenti minori (circa 60) che alimentano piccoli acquedotti, fontanili e abbeveratoi, in tutto il territorio, specie in quello montano.I prelievi delle risorse idriche devono essere effettuati nel rispetto dell’ambiente e previo parere obbligatorio dei Comuni in cui le sorgenti sono ubicate, con obbligo di rendicontazione – da parte dell’ organo regionale preposto – e attribuendo agli stessi Comuni potere di controllo sui prelievi.
Indipendentemente dai punti programmatici, diverso deve essere il “metodo politico”, che deve rispettare anche il ruolo delle opposizioni ( fino ad oggi del tutto ignorato e vilipeso) attribuendo alle minoranze, che propugnano il cambiamento, funzioni di garanzia istituzionale.