Lavoro, Spoleto non esce dalla crisi

Lavoro, Spoleto non esce dalla crisi | “Senza infrastrutture chi investe?”

Jacopo Brugalossi

Lavoro, Spoleto non esce dalla crisi | “Senza infrastrutture chi investe?”

Cgil chiede incontri urgeni alla Regione per risolvere questioni ex Pozzi, raddoppio ferroviario e Tre Valli
Ven, 09/10/2015 - 13:45

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Continua ad essere uno dei territori più martoriati dalla crisi economica quello spoletino, dove abbondano gli ammortizzatori sociali e scarseggiano gli investimenti. A fare un ‘focus’ sulle situazioni più delicate è la CGIL, con una conferenza stampa a cui hanno preso parte il responsabile di zona Massimo Venturini, Cristian Benedetti della Fillea e Gianluca Rosati, delegato Rsu della ex Pozzi.

Ims e Isotta Fraschini – E’ proprio negli stabilimenti di Santo Chiodo che si registra una delle criticità maggiori. I delegati sindacali hanno chiesto 15 giorni fa un tavolo di crisi urgente alla Regione per conoscere i nomi e le reali intenzioni degli imprenditori interessati all’acquisto o all’affitto dei rami d’azienda. Da tempo si fa un gran parlare di queste manifestazioni di interesse, ma nessuno le ha mai viste scritte nero su bianco. La richiesta alle istituzioni è quella di venire incontro con ogni incentivo possibile agli investitori realmente interessati, anche perché a luglio 2016 finiranno del tutto gli ammortizzatori sociali. “Incontriamo i commissari periodicamente – conferma Rosati – ma loro sono dei burocrati, l’azienda per ripartire ha bisogno di commesse e di gente che investa”.

Crisi infrastrutture – Difficile però venire ad investire nello spoletino quando anche le infrastrutture sono così inadeguate. Ecco la provocazione di Massimo Venturini, che pensa all’apertura di tavoli di crisi specifici per il raddoppio ferroviario Spoleto-Campello e per la Tre Valli. “Così come il sindaco di Foligno Mismetti sta portando avanti una crociata per lo svincolo di Scopoli – spiega -, ci piacerebbe vedere gli amministratori comunali e regionali adoperarsi in prima persona per il completamento di due ‘arterie’ fondamentali per evitare l’isolamento del territorio di Spoleto”. I lavori sulla linea ferroviaria vanno avanti a singhiozzo da circa 4 mesi a causa della cassa integrazione a rotazione a cui è dovuta ricorrere la ditta che li sta eseguendo, che lamenta pesanti ritardi nei pagamenti e non ha più le risorse per proseguire. “Questi 10 km di raddoppio sono vitali – sottolineano Venturini e Benedetti – ma non se ne viene a capo. La sensazione è che oltre alle risorse manchi anche una reale volontà politica di portare a termine gli impegni presi”.

Tre Valli – Non sta molto meglio il trasporto su gomma con una Tre Valli ancora ferma al palo dopo l’inaugurazione del tratto Eggi-San Sabino. Proprio in quella occasione la presidente Catiuscia Marini parlò di un maxi investimento di circa 800 milioni di euro per completarla fino ad Acquasparta. Una cifra enorme, questo è certo, ma quei 4 km di galleria sono, secondo la CGIL, fondamentali non solo per lo spoletino ma per l’intero sistema della viabilità regionale. Da qui la richiesta di un incontro direttamente sul posto, magari insieme ai giornalisti, per accendere sulla vicenda riflettori ancora più potenti.

Edilizia ai minimi termini – Investire nelle infrastrutture significherebbe inoltre dare una risposta ad un settore ridotto ai minimi termini come quello dell’edilizia. “Le imprese locali sono in grandissima sofferenza – spiega Cristian Benedetti, responsabile Fillea –, costrette a chiudere o a licenziare dipendenti. Basti pensare che da una media di 3,2 dipendenti ciascuna nel 2008 siamo passati ad un solo lavoratore nel 2015”.

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