Per l'associazione dei commercianti "in prima battuta" i lavori su piazza Cavour e Piazza Mazzini ridimensioneranno i bilanci delle attività. Montecucco: "La giunta preveda risorse nel bilancio"
I lavori di riqualificazione stradale paragonati alle chiusure dei periodi delle chiusure dovute al lockdown, con tanto di richiesta di ristori.
A lanciare l’idea è la Confcommercio bastiola, che alla luce della riqualificazione di piazza Mazzini (nella foto in evidenza in una immagine di qualche anno fa, ndr) e piazza Cavour chiede all’amministrazione comunale degli “interventi specifici” per sostenere le attività commerciali coinvolte visto “impatto in prima battuta prevedibilmente negativo”. Insomma, dei veri e propri ristori, come quelli dei periodi più bui della pandemia quando gran parte dei negozi e delle attività restarono chiuse: nello specifico Confcommercio ipotizza che i ristori “possano prendere la forma dell’abbattimento di imposte comunali come la Tari o di veri e propri contributi a fondo perduto, che potrebbero essere calcolati anche in base alle dichiarazioni dei redditi degli esercizi negli anni passati. Siamo naturalmente disponibili a studiare insieme all’amministrazione comunale la forma migliore in cui questi ristori possono essere tradotti”, aggiunge l’associazione.
“Il percorso di riqualificazione di piazza Mazzini e piazza Cavour”, spiega il presidente di Confcommercio Bastia Marco Montecucco, “prevede lavori pesantemente impattanti sulle imprese che vi insistono. Chiediamo quindi all’amministrazione comunale che siano previste risorse, nel bilancio preventivo 2024, per garantire ristori a chi sarà danneggiato dalle limitazioni all’accesso in queste aree vitali per l’economia cittadina. Sentiamo la necessità, in vista dell’approvazione del bilancio comunale preventivo e dell’inizio dei lavori, di rappresentare la voce di tanti imprenditori che in questo momento sono comprensibilmente preoccupati per il futuro delle loro attività. Una risposta positiva e concreta alle loro richieste crediamo sia assolutamente doverosa”.